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Ex Ilva, annuncio a sorpresa: 13 settimane di “cassa” per 1400 dipendenti

L’ad di ArcelorMittal: «Costretti al provvedimento a causa della grave crisi di mercato»

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L’acciaio è in crisi e ArcelorMittal annuncia la cassa integrazione per lo stabilimento di Taranto. Interesserà un numero massimo di 1400 dipendenti al giorno e per tredici settimane. Una notizia inaspettata, ufficializzata dai nuovi gestori del siderurgico ex Ilva che, in giornata, incontreranno le organizzazioni sindacali. «È una decisione difficile – commenta l’amministratore delegato Matthieu Jehl – ma le condizioni di mercato sono davvero critiche in tutta Europa. Ci tengo a ribadire che sono misure temporanee, l’acciaio è un mercato ciclico». E conferma gli impegni sul piano industriale e ambientale. Già nel mese scorso, la decisione di ridurre la produzione primaria. Nella sede di Taranto, in particolare, era stata rallentata, passando da sei a cinque milioni di tonnellate. Dati alla mano, l’azienda parla di un’importante riduzione del consumo di acciaio che si ripercuote in un calo di commesse. Al contrario, aumentano le importazioni da Paesi terzi: dall’inizio dell’anno alcuni prodotti hanno registrato un aumento del 51 percento rispetto allo stesso periodo del 2018. 

Ma ai sindacati non basta. L’Usb parla di «decisione inaccettabile» e chiede l’immediata apertura di un tavolo al ministero dello Sviluppo Economico per «palese inaffidabilità dell’acquirente che non rispetta l’accordo sottoscritto». Poi continua: «È un gioco sulla pelle dei tarantini. Oltre alla pressione fisica a cui sono sottoposti a causa delle emissioni inquinanti, vengono umiliati dal punto di vista occupazionale». Tutto questo, a pochi mesi dalla condanna di ArcelorMittal per comportamento antisindacale. Per il giudice del lavoro, infatti, assunzioni e dichiarazioni di esubero non chiare e trasparenti. Anche la Fim Cisl denuncia un «atteggiamento scorretto». Poi fa appello ad «evitare facili allarmismi tali da appesantire il clima sociale in città, già gravato dalla gestione complessa legata alla vicenda Ilva in amministrazione straordinaria che, ad oggi, vede il ricorso agli ammortizzatori sociali per circa 1700 persone. E, anche per loro, si attendono risposte certe». L’accordo firmato al Mise a settembre dell’anno scorso prevedeva per ArcelorMittal l’assunzione di 10.700 lavoratori (di cui 8.200 a Taranto), mentre i 2.586 in esubero sono rimasti in capo all’Ilva in amministrazione straordinaria in cassa integrazione a zero ore (e un migliaio hanno accettato l’esodo incentivato).

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
06/06/2019 14:25:06


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