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Bilancio positivo per il Festival dei Cammini di Francesco a Sansepolcro

Gori: "necessario creare una cultura dell'accoglienza"

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Piazza di Torre di Berta gremita domenica sera per il recital finale di Giancarlo Giannini (nella foto), ovvero l’ultimo solenne atto di una edizione del Festival dei Cammini di Francesco, la terza della serie, che ha portato a Sansepolcro più gente del solito, gratificando così gli sforzi dell’associazione Progetto Valtiberina. Il confronto è ovviamente quello con i due eventi precedenti. “Tre ottime giornate, quelle consegnate all’archivio – ha affermato David Gori, responsabile del gruppo di lavoro – con persone venute da Roma, Milano, Brescia e Bologna, tanto per citare le città più significative. Più partecipanti anche lungo i sentieri in bici e a piedi. Maggiore movimento significa di conseguenza maggiore ritorno: la ricaduta sul territorio è stata maggiore, ma alla base di questo risultato c’è soprattutto il potenziamento della campagna di comunicazione e divulgazione, con un lavoro più capillare e incisivo anche nel locale. Le letture di Giancarlo Giannini, non dimenticando l’accompagnamento musicale del quartetto di Marco Zurzolo, hanno creato un qualcosa di livello molto elevato: questo il taglio che abbiamo voluto dare non solo a tutti gli spettacoli, assegnando a ciascuno un significato ben preciso, ma anche ai momenti di riflessione su tematiche importanti quali l’acqua, le risorse più in generale e il concetto di economia circolare da applicare in una comunità. Li abbiamo trattati con autorevoli esponenti quali padre Pietro Maranesi, l’economista Stefano Zamagni e il filosofo Massimo Cacciari. Anche la città e le sue realtà sono state coinvolte più che in passato ed è un altro particolare da non sottovalutare”. A che punto siamo con l’operazione dei Cammini di Francesco? Il passo è quello giusto? “E’ ancora tanto il lavoro che ci attende – ha premesso Gori – e il territorio deve dimostrarsi unito e preparato. Parlare di strutture ricettive va bene, ma un conto è l’ospitalità e un altro conto è la creazione di una cultura dell’accoglienza, della quale l’ospitalità è uno degli aspetti. Con l’organizzazione del Festival, cerchiamo di arrivare anche a questo e voglio ringraziare pubblicamente, per il contributo fornito, gli imprenditori Luigi e Vanni Vannetti, Giuliano Testerini, Giuseppe Bruschetti e il Sound Studio Service, oltre che lo staff di lavoro dell’associazione: dal presidente Massimo Mercati ai vari Luciano Cimbolini, Angela Pierli ed Elena Romano, senza dimenticare tutti gli altri”. 

Redazione
© Riproduzione riservata
10/06/2019 23:29:42


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