Due petroliere in fiamme nel Golfo dell’Oman: “Sono state colpite da siluri”. Salvo l’equipaggio
Tensione nello Stretto di Hormuz. Le due navi trasportavano nafta diretta al Giappone
Due petroliere hanno subito un attacco in tarda mattinata mentre si trovavano nel golfo dell’Oman, fra le coste dell’Iran e del sultanato. Una delle petroliere sarebbe in difficoltà. Le prime notizie parlano di «esplosioni a bordo», spiegando che probabilmente la causa è «un siluro». Una delle due navi, la Kokuka Courageous diretta da Singapore all’Arabia Saudita, ha subito uno squarcio nella fiancata, per fortuna al di sopra della linea di galleggiamento. L’incidente segue quello del 12 maggio scorso, quando quattro petroliere vennero danneggiate davanti alle coste degli Emirati arabi uniti. Il prezzo del Brent è salito di colpo del 4 per cento, a oltre 62 dollari al barile. L’incidente si è verificato mentre la guida suprema della Repubblica islamica Ali Khamenei era a colloquio con il primo ministro giapponese Shinzo Abe, che sta tentando una mediazione fra l’Iran e gli Stati Uniti. Se l’attacco verrà confermato potrebbe trattarsi di un segnale da parte di forze oltranziste che vogliono bloccare il tentativo sul nascere. Proprio gli attacchi del maggio scorso, seguiti da un raid dei ribelli filo-iraniani Houthi su un oleodotto saudita il 14 maggio e da un misterioso incendio su una piattaforma iraniana per l’estrazione del gas, ieri, hanno spinto il Giappone a cercare si stemperare le tensione, in quanto Tokyo importa dal Golfo la gran parte della sua energia. Nel golfo dell’Oman si trova anche un gruppo navale statunitense, guidato da una portaerei a propulsione nucleare, inviato da Donald Trump quando le tensioni con l’Iran si sono esacerbate.
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