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Identificata la coppia bruciata dentro un’auto a Torvaianica

Il compagno della donna ha un alibi

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Due cadaveri, all’interno di un’auto, avvolti dalle fiamme a Torvaianica, litorale sud di Roma. Un uomo, Domenico R., e una donna, Maria C., 45enne di Pomezia scomparsa ormai da oltre 24 ore e che, secondo alcuni parenti, «è morta bruciata nella Ford Fiesta grigia, siamo sicuri». E il suo compagno, Maurizio D. N., 55 anni, fortemente sospettato e tenuto sotto torchio per un’intera giornata in caserma. Si rafforza l’ipotesi del delitto per gelosia. «È sotto interrogatorio da ore, ma ancora non confessa», spiega un investigatore che aggiunge: «Restano aperte anche altre piste». Ovvero quella dell’omicidio-suicidio, dove Domenico, amico di famiglia e amante, al termine di una lite, uccide Maria e poi si dà fuoco. 

Le fiamme e l’allarme

L’allarme è scattato ieri dopo le 8 quando alcuni abitanti delle ville di via di San Pancrazio vedono un’auto divorata dalle fiamme. «Venite, sta bruciando tutto. Fate presto», la chiamata ai vigili del fuoco che, appena domato l’incendio, scoprono due cadaveri: la donna sul sedile posteriore, l’uomo su quello davanti. Arrivano i carabinieri di Pomezia e i colleghi del Nucleo Investigativo di Frascati. Dopo qualche ora viene identificata la proprietaria dell’auto: è una 78enne di Pomezia. «Questa mattina mia figlia ha preso la Fiesta per portare mia nipote a scuola». 

La ragazzina ha 13 anni, e ieri mattina aveva l’esame di terza media. «Credevo fosse andata a lavorare, non l’ho più vista», racconta l’anziana ai militari. Per questo l’ipotesi, più che concreta, è che uno dei due corpi appartenga a Maria, che nella vita fa la donna delle pulizie. Ma questa è ancora solo una supposizione «I due corpi, irriconoscibili, non sono stati ancora identificati», spiega chi indaga. Sarà l’autopsia a fornire elementi utili sull’identità e a chiarire le cause della morte, in particolare se erano già deceduti quando è divampato l’incendio o al contrario siano stati bruciati vivi. Intanto le indagini dei carabinieri, coordinate dalla procura di Velletri, vanno avanti. Si scava nella vita della 45enne per ricostruire con chi ha trascorso le ultime ore e se, Domenico R., era con lei. «Sono disperato, era un’amica e conoscevo anche il compagno. Sembrava una bravissima persona», spiega un testimone, appena ascoltato dai militari. Un commento amaro, quasi a indicare il possibile colpevole. 

Il compagno della vittima, Maurizio, ha raccontato ai carabinieri di aver incontrato tre persone tra clienti e colleghi la mattina in cui è morta Maria. Rappresentante di vernici per una società che ha sede a Bergamo, l’uomo avrebbe incontrato queste tre persone in una ditta di Pomezia. Cosa confermata dalle tre persone sentite dai carabinieri. Il compagno della vittima è ora a piede libero. Restano due piste seguite dai carabinieri: l’omicidio-suicidio e il duplice omicidio.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
15/06/2019 22:26:13


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