Sequestrato un milione di euro al capo ultrà Milan che salutò Salvini
Secondo le accuse gestiva il traffico di droga in Curva
Finisce sotto sequestro il “capitale” illecito di Luca Lucci, leader della Curva sud del Milan, pregiudicato e conoscente del Ministro degli Interni, Matteo Salvini con il quale si fece infelicemente fotografare all’Arena Civica il 16 dicembre scorso durante una riunione di tifoserie rossonere per i 50 anni della Curva Sud. A mettere i sigilli al patrimonio e allo storico ritrovo della tifoseria rossonera a Sesto San Giovanni, il Clan 1989, è stata la stessa Polizia, Divisione Anticrimine della Questura di Milano, che dal Ministero degli Interni dipende. La sede-simbolo dei tifosi, nel provvedimento dei giudici viene definita «una base operativa per riunioni attinenti il traffico di stupefacenti e per ritiri o consegne di droga anche in contesti di criminalità organizzata».
Il sequestro ammonta a circa un milione di euro complessivi: oltre alla gestione del Clan, sono finiti sotto sigilli - su provvedimento della sezione Misure di prevenzione del Tribunale - un palazzo di due piani con autorimessa, un’Audi Q5, e diversi conti correnti. A motivare la misura è la «pericolosità sociale» di Lucci, «persona potenzialmente capace – scrive il Tribunale nel provvedimento - di piazzare grossi carichi di stupefacenti tra i frequentatori dello stadio grazie al ruolo carismatico di leader della curva Sud milanista» e «alla collaborazione con soggetti di elevato spessore criminale». Tra questi vengono citati Giancarlo «Sandokan» Lombardi, storico leader della curva rossonera, condannato per rapina, estorsione e associazione per delinquere e Rosario Calabria «parente di famiglie di criminalità organizzata di origine calabrese in Lombardia».
Lucci vanta un curriculum criminale di tutto rispetto. È stato condannato a 4 anni e mezzo per lesioni al tifoso interista Virgilio Motta: un pugno in pieno volto nel derby del 15 febbraio 2009, per cui la vittima ha perso un occhio. Motta, qualche anno più tardi, si è tolto la vita. Più di recente, nell’estate 2018, ha patteggiato un anno e mezzo di carcere per droga. Alcuni dei traffici con i fornitori albanesi, secondo quanto accertato dalle indagini, avvenivano nei locali del Clan 1989. Solo pochi mesi più tardi, appena uscito di prigione, Lucci veniva immortalato all’Arena con il ministro dell’Interno.
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