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È iniziata la stagione dei saldi estivi: al via in Campania poi le altre Regioni

Lunedì in Sicilia, martedì in Basilicata e da sabato prossimo in tutto il resto d'Italia

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Valgono circa 3,5 miliardi i saldi estivi che sono partiti ieri in Campania e da sabato 6 luglio anche nelle altri Regioni d’Italia. Andando in ordine lunedì sarà la volta della Sicilia, martedì della Basilicata e da sabato prossimo lo shopping scontato sarà possibile anche nelle restanti Regioni. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media poco meno di 230 euro - circa 100 euro pro capite. Le famiglie che acquistano in saldo sono infatti 15,6 milioni su 26 milioni. Diversa la stima che arriva dall’Osservatorio Federconsumatori, secondo il quale l’andamento delle vendite sarà piuttosto timido e contenuto. Con la consueta indagine per misurare il termometro degli acquisti nelle città di Roma, Milano e Napoli, Federconsumatori ritiene che la spesa media sarà di 134 euro a famiglia, per un giro di affari complessivo di 1,28 miliardi. 

Andando oltre le stime, questo è un momento importante per i commercianti vista la difficile stagione primaverile: «Le vendite di primavera sono letteralmente saltate, creando una condizione di disastro economico per le imprese e - ha sottolineato il presidente di Federazione Moda Italia/Confcommercio, Renato Borghi - sarebbe legittimo invocare lo stato di calamità per il settore che è fortemente condizionato dalla stagionalità insita nei prodotti di moda. I saldi estivi valgono circa il 12% dei fatturati dei fashion store. L’auspicio è, quindi, che almeno in questi saldi riparta la corsa allo shopping e si possa riscontrare un’effervescenza dei consumi anche se i nostri commercianti possono solo sperare di `fare cassa´, ma non certo di recuperare una stagione mai partita».

Come evitare le “fregature” 
Importanti sono i consigli che puntualmente fornisce il Codacons che mette in guardia i consumatori da possibili “fregature”. Per fare acquisti in sicurezza durante le vendite di fine stagione bisogna seguire i seguenti punti.

1. Conservate sempre lo scontrino: non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad esempio perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non a un buono). Avete due mesi di tempo, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
2. Le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce posta in vendita sotto la voce ’Saldo’ deve essere l’avanzo di quella della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. State alla larga da quei negozi che avevano gli scaffali semivuoti poco prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei più svariati articoli. È improbabile, per non dire impossibile, che a fine stagione il negozio sia provvisto, per ogni tipo di prodotto, di tutte le taglie e colori.
3. Girate: nei giorni che precedono i saldi andate nei negozi a cercare quello che vi interessa, segnandovi il prezzo; potrete così verificare l’effettività dello sconto praticato e andrete a colpo sicuro, evitando inutili code. Non fermatevi mai al primo negozio che propone sconti, ma confrontate i prezzi con quelli esposti in altri esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani. A volte basta qualche giro in più per evitare l’acquisto sbagliato o per trovare prezzi più bassi. 
4. Consigli per gli acquisti: cercate di avere le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio, sarete meno influenzabili dal negoziante e correrete meno il rischio di tornare a casa colmi di cose, magari anche a buon prezzo, ma delle quali non avevate alcun bisogno e che non userete mai. Valutate la bontà dell’articolo guardando l’etichetta che descrive la composizione del capo d’abbigliamento (le fibre naturali ad esempio costano di più delle sintetiche). Pagare un prezzo alto non significa comprare un prodotto di qualità. Diffidate dei marchi molto simili a quelli noti. 
5. Diffidate degli sconti superiori al 50%, spesso nascondono merce non proprio nuova, o prezzi vecchi falsi (si gonfia il prezzo vecchio così da aumentare la percentuale di sconto ed invogliare maggiormente all’acquisto). Un commerciante, salvo nell’Alta moda, non può avere, infatti, ricarichi così alti e dovrebbe vendere sottocosto.
6. Servitevi preferibilmente nei negozi di fiducia o acquistate merce della quale conoscete già il prezzo o la qualità in modo da poter valutare liberamente e autonomamente la convenienza dell’acquisto.
7. Negozi e vetrine: non acquistate nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore percentuale dello sconto applicato. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile. Controllate che fra la merce in saldo non ce ne sia di nuova a prezzo pieno. La merce in saldo deve essere separata in modo chiaro dalla ’nuova’. Diffidate delle vetrine coperte da manifesti che non vi consentono di vedere la merce. 
8. Prova dei capi: non c’è l’obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Il consiglio è di diffidare dei capi di abbigliamento che possono essere solo guardati.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
29/06/2019 22:11:54


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