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Vergognosa la situazione delle scale mobili di Arezzo

Ogni anno si spendono cifre da capogiro ma non si risolvono i problemi

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Quando si pronuncia la parola “vergogna” è forse poco per la situazione delle scale mobili di Arezzo, che dal parcheggio Pietri conducono fino a piazza della Libertà, “cuore” di Arezzo dal momento che in essa si affacciano il palazzo comunale, il palazzo della Provincia, il duomo e il palazzo del vescovado. L’opera, realizzata sotto la giunta di Luigi Lucherini, ha manifestato - già pochi mesi dopo la sua entrata in esercizio – delle forti criticità dovute alla continua manutenzione delle scale, che frequentemente si guastano e alle infiltrazioni di acqua che provengono dal tetto. Sono poche le settimane dell’anno nelle quali le rampe di scale mobili sono tutte funzionanti, in salita come in discesa. Il costo annuale di questa opera – da quanto trapela – è molto ingente: si parla di circa 300mila euro fra contratto di manutenzione, guardiania, videosorveglianza, pulizie e altre implicazioni, che sarebbe comunque una cifra astronomica anche se i turisti in visita ad Arezzo potessero beneficiarne, ma fa incazzare anche di più il fatto che questo impianto, per molti giorni all’anno, rimanga sempre parzialmente guasto. Ora una cosa ci domandiamo: dato che queste problematiche si sono manifestate subito, perché non sono state fin da subito contestate all’azienda che ha effettuato i lavori e si continua ogni anno a spendere una montagna di soldi per non risolvere il problema?     

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
08/08/2019 10:01:50

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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