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Favignana, pescatori in rivolta: “I barconi ci distruggono le reti”

Sull’isola siciliana la paranza è vietata ma resta impunita

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C'è una guerra in corso nell'area marina protetta più grande di Europa, quella dell'arcipelago delle Egadi che comprende le isole di Favignana, Levanzo e Marettimo. Una guerra poco raccontata, ammessa a denti stretti. I piccoli pescatori di Favignana assaltati dalle grandi barche, di Trapani e Marsala, che per far pesca facile arrivano sotto la costa dell'isola, e violano i divieti della riserva marina. Trascinano con le reti a paranza ogni cosa, anche le piccole reti dei pescatori locali. L'ultimo a farne le spese è stato il pescatore Peppe Campo, è andato in mare, con il suo piccolo peschereccio, il Rosaria Concetta, tirando le reti ha avuto la brutta sorpresa di trovarle distrutte.

Lui ha scelto di denunciare, tanti altri restano in silenzio. Peppe Campo lo troviamo al lavoro, a terra, a Punta Longa: «Triturati circa trenta pezzi lunghi 55 metri – dice - un danno di 6 mila euro. A far danno è stata una delle tante grosse barche dedite alla pesca a strascico...abusiva». «Adesso dobbiamo recuperare altre reti, preparare tutto il materiale da pesca daccapo, perdere una settimana di lavoro se tutto va bene e, soprattutto, sperando che non ci capiti di nuovo. Nell'area marina protetta è vietato far pesca a strascico ma la cosa avviene, il fatto clamoroso è quello che sono conosciuti i nomi delle barche che con le «paranze» distruggono l'habitat marino e le reti dei piccoli pescatori, pur di riuscire a fare una ricca pesca di crostacei e pesci.

Ma restano impuniti, manca la prova. Lo conferma anche il direttore dell'area marina protetta Stefano Donati: «Azioni condotte in piena notte, sono quindici barche che essendo inferiori ai 15 metri non hanno a bordo il blue box o l'Ais, l'attrezzatura che permette la rilevazione satellitare, oggi (ieri ndr) ho scritto alla Capitaneria per chiedere controlli, ma sappiano che la Guardia Costiera non ha mezzi sufficienti». Altra stranezza, sebbene il fenomeno è ampio le denunce per avere trovato reti danneggiate si contano sulle dita di una mano. È come se niente di irregolare accada. Spesso i pescatori danneggiati non denunciano perché vengono risarciti da mani ufficialmente ignote. È successo anche in questi giorni, ci sono stati altri due casi di pescatori che hanno trovato le reti triturate. «Non ci sono state denunce» conferma Donati, e le voci dell'isola dicono che già sono stati ripagati del danno.

Donati poi chiede che per legge anche le barche sotto i 15 metri devono avere obbligatoriamente il blue box. È arrabbiato il consigliere comunale, Michele Rallo che si rivolge alla Procura di Trapani: «È certo - dice - che siamo in presenza di una vera e propria mafia del mare, già definibile in questo modo perché tali azioni condotte da questi pescherecci a paranza rappresentano vere e proprie minacce ai piccoli pescatori e poi sono protetti da una sorta di omertà. Qui vige la legge del più forte, qui il pescatore più grosso e aggressivo, vince sul pescatore più piccolo, e agiscono come agiscono i mafiosi, nella notte, non si fanno vedere, e nessuno li punisce». E così le paranze rese famose da una nota canzone di Daniele Silvestri oggi qui a Favignana fanno paura. Tgcom

Redazione
© Riproduzione riservata
10/08/2016 11:08:57


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