Apocalisse e dintorni…

Quando sentivo citare a sproposito questa parola credevo che, visto il mondo contemporaneo, nel quale la pazzia, come andrebbe detto l'Ariosto il primo astronauta sbarcare sulla luna che là non vi trovò segno della stessa, ho pensato che le catastrofi per il nostro nel paese non fossero terminate. Scoprire che tutto questo era legato al mondo del calcio, del più bel gioco che diverte anche i bambini nel primo spazio libero che trovano anche con un barattolo di latta nel quale bambini più grandi avevano gettato alle ortiche le illusioni del popolo del pallone devo dire che l'espressione mi è sembrata eccessiva soprattutto pensando ai tanti amici che seguono tornei senza tanti divi che credono abbiano dimostrato un non elevato amor di patria, anche se ora hanno imparato a cantare alcuni versi dell'inno di Mameli morto giovanissimo. Per ideali più alti di una coppa che ci avrebbe regalato un nuovo tassello da aggiungere al prestigio di cui godiamo a livello Internazionale in altri settori nei quali al primo posto sta la serietà e la qualità del lavoro. Una stagione è finita anche per gli intoccabili altri ci daranno soddisfazioni, come sta accadendo in altri sport che non fanno girare soldi come il calcio che è secondo soltanto, se non erro alla formula uno. Sono certo che questa non sarà la fine la fine di questo sport che divertì i fiorentini assediati dagli spagnoli. Firenze restò un faro della cultura internazionale anche se l'olio sulla lanterna fu ridotto. Usiamo con maggior controllo certe parole, quando ci muoviamo sulle sabbie mobili dell'imprevedibilità del comportamento umano