Maxi accordo Eni-Emirati Arabi: investimento da 3,3 miliardi di dollari
Entra in società con Adnoc ed aumenta del 35% la sua capacità di raffinazione
n un sol colpo l’Eni aumenta del 35% la propria capacità di raffinazione e rafforza in maniera significativa la sua presenza nell’area del Golfo Persico. Lo fa investendo cash 3,3 miliardi di dollari per rilevare da Adnoc, la compagnia petrolifera di Stato di Abu Dhabi, il 20% della società Adnoc Refining. “Quella firmata oggi è una delle operazioni più rilevanti mai condotte nel settore della raffinazione e riflette la dimensione, la qualità e il potenziale di crescita degli asset di Adnoc Refining, unitamente alla posizione geografica che le consente di rifornire i mercati di Africa, Asia ed Europa”, spiega una nota dell’Eni. Adnoc Refining opera tre raffinerie, situate nelle aree di Ruwais (Ruwais East e Ruwais West) e Abu Dhabi (Abu Dhabi Refinery), con una capacità di raffinazione complessiva che supera i 900 mila barili al giorno. Alla firma dell’accordo tra il ministro e ad di Adnoc Ahmed Al Javer e l’ad dell’Eni Claudio Descalzi, erano presenti lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan, principe della Corona di Abu Dhabi e vice comandante supremo delle forze armate degli Emirati, ed il nostro presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per il premier italiano l’intesa Eni-Adnoc ha un “valore strategico per il nostro Paese”. “È un grande risultato - ha dichiarato - frutto delle avanzate tecnologie e delle elevate competenze sviluppate da una nostra azienda partecipata, Eni, che sta contribuendo ad affermare nel mondo l’eccellenza italiana in campo energetico”.
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