Il mondo del 2019 in dieci zone di crisi
Un rapporto svela le aree del Pianeta più a rischio. Non c’è la Siria
Oltre al Venezuela, vi sono altre zone di crisi sparse per il mondo e potenzialmente in grado di divampare in questo 2019. Un report dell’International Crisis Group ha stilato la “Top Ten”: oltre a Caracas, gli analisti guardano ad alcuni Paesi dell’Africa (Burkina Faso, Repubblica Centrafricana e Sud Sudan), dell’Asia (Myanmar e Pakistan) e del Medio Oriente (in particolare Iran e Yemen). A questi ne vanno aggiunti due che si trovano alle porte dell’Europa: l’Ucraina e la Tunisia. Nell’elenco non c’è la Siria, che resta un punto interrogativo. «Ma questa fase di precarietà potrebbe continuare a lungo – spiega Robert Malley, presidente di Crisis Group – perché Russia e Turchia non hanno interesse a scatenare una crisi». Sull’evoluzione di queste situazioni potrà giocare un ruolo fondamentale proprio l’Ue, chiamata a fare da mediatore tra le altre potenze globali. Ma il momento non è dei migliori. Le relazioni con gli Usa sono ai minimi storici. La crescita populismi, poi, ha indebolito l’Europa sul fronte interno. «La tragedia per l’Ue – sottolinea Malley – è di aver raggiunto la sua fase di massima utilità nel momento di peggior crisi».
Commenta per primo.