Fiera del bestiame a Sansepolcro: "Se andiamo avanti così, rischia di sparire"
Lo dichiara l'allevatore Marcello Polverini, aggiungendo: "Promozione della chianina"
“La mia paura è che questa fiera vada con il tempo a sparire”. Senza i classici peli sulla lingua, Marcello Polverini – noto allevatore e agricoltore di Sansepolcro, con l’azienda ubicata nella frazione di Gragnano – ha detto la sua, parlando a nome anche dei diversi colleghi che ieri mattina hanno storto non poco la bocca. Qualche box addirittura vuoto e comunque un numero ristretto di esemplari bovini in mostra al Foro Boario. Non tutte e dieci le aziende agricole annunciate si sono presentate all’appuntamento e l’edizione 2019 della Fiera del Bestiame, ovvero della causale storica dalla quale poi sono originate le Fiere di Mezzaquaresima nella città biturgense, è semmai da dimenticare, non certo da ricordare. L’umore degli operatori era insomma più grigio del cielo che in mattinata preannunciava l’arrivo della pioggia. “Se non sono venuto con i mei animali – ha proseguito Polverini – è perché non esistono le giuste motivazioni per portarli. Abbiamo combattuto tanto in passato noi allevatori, con l’aiuto delle istituzioni e dei soggetti privati, a un discorso di valorizzazione del territorio anche attraverso la razza chianina igp, che è una nostra eccellenza”. E dire che quest’anno sono stati confermati i premi per la miglior fattrice e per il miglior vitellone. “Non abbiamo bisogno dei premi per sentirci gratificati, anche se è giusto consegnare determinati riconoscimenti. Il premio vero che a noi interessa è una importante opera promozionale del territorio. Sulla chianina dobbiamo crederci fino in fondo e quindi investire in promozione. La fiera di Sansepolcro è il momento più significativo per farci conoscere al di fuori dei nostri confini, ma mi sembra che questa manifestazione sia priva di idee e di contenuto. Se qualcuno ha un’idea buona, che la tiri fuori dal cassetto”. Cosa sperare allora per il 2020? “Che a questo appuntamento non si pensi solo quindici giorni prima, ma che si programmi per tempo e soprattutto che si capisca fin da subito cosa vogliamo fare”. Dopo questa pioggia “metaforica”, nel primo pomeriggio di ieri è arrivata quella effettiva sulla kermesse, che è partita con la corsa a fichi secchi, croccanti, brigidini e porchetta, più qualche gustoso spuntino in piazza Torre di Berta, dove gli arrosticini abruzzesi si inseriscono in mezzo alle specialità locali. Un minimo di movimento in tarda mattinata fra le bancarelle, con spazi liberi creati volutamente per motivi di sicurezza, ma si sa bene: anche la giornata odierna, che atmosfericamente si preannuncia migliore, assumerà un valore preparatorio al gran finale di domani e domenica.
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