La PAM vuol ridurre i salari e i sindacati dichiarano lo stato di agitazione
Il tutto, ovviamente, a parità di orario di lavoro
Per molti lavoratori, il taglio della busta paga potrebbe arrivare quasi ad un terzo. Sono quelli con più anzianità di lavoro che si vedrebbero equiparati ai neo assunti: solo salario base e contingenza. Il tutto, ovviamente, a parità di orario di lavoro.
L’idea è della PAM che l’ha messa nero su bianco e piazzata sul tavolo dei sindacati. “La richiesta che ci è stata fatta è molto semplice – commenta Claudio Bianconi, Segretario provinciale della Filcams Cgil. Prevede il taglio dei salari e la possibilità di accordi sindacali che deroghino al contratto nazionale e alle attuali condizioni economiche e normative”.
Sindacati e lavoratori non solo rifiutano i tagli del salario ma chiedono alla PAM maggiori investimenti, soprattutto per i punti vendita più penalizzati. Interventi che prefigurino il rilancio della PAM nella provincia di Arezzo e una sua maggiore concorrenzialità sul mercato.
Bianconi cita alcune delle richieste sindacali rimaste finora inascoltate: “riattivare l'addetto di reparto alle carni e al pesce, unitamente alla presenza in negozio di prodotti tipici locali, il recupero delle gallerie commerciali dei negozi di Tortaia e Sansepolcro”.
Dinanzi al silenzio su queste proposte e alla “risposta” del taglio dei salari, il personale PAM della provincia di Arezzo ha approvato all'unanimità, la proposta della proclamazione dello stato di agitazione indetto dalle organizzazioni sindacali di categoria.
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