Nomine Ue, Conte gioca la carta Georgieva
Il premier italiano punta sull'attuale direttrice generale della Banca Mondiale
La carta di Giuseppe Conte si chiama Kristalina Georgieva. Secondo quanto risulta a La Stampa, il premier è arrivato oggi al nuovo Consiglio europeo straordinario, con un piano ben preciso: mettere sul tavolo il nome dell’attuale direttrice generale della Banca Mondiale per la presidenza della Commissione. È a lei che si riferiva il capo del governo quando, entrando all’Europa Building, ha annunciato: “Mi piacerebbe una presidente di Commissione donna”. La strategia italiana, oggetto del colloquio avuto con Donald Tusk prima dell’avvio del vertice, poggia su un ragionamento molto semplice: la bulgara risponde a tutti i criteri necessari e potrebbe dunque avere una maggioranza in Consiglio. Innanzitutto quello di genere. Poi quello geografico (servirebbe a placare gli animi inquieti dell’Est) e infine quello politico. Pur essendo un’economista, Georgieva è considerata di area Ppe, il partito che ha vinto le elezioni e che - nonostante la posizione di Angela Merkel - continua a rivendicare la presidenza della Commissione.
Georgieva vanta una lunga esperienza all’interno dell’esecutivo comunitario: dopo esser stata commissario alla Cooperazione con Barroso, è stata riconfermata nel team di Juncker come vicepresidente con delega al Bilancio. Nel gennaio del 2017 è poi passata alla guida della Banca Mondiale. Ieri il suo nome è circolato come possibile presidente del Consiglio europeo oppure come Alto Rappresentante per la politica Estera. Ma l’Italia e gli altri Paesi dell’Est sono convinti che possa fare il salto al tredicesimo piano del Palazzo Berlaymont. Se riuscisse questo colpo, Conte passerebbe alla fase-due della sua strategia: rivendicare il portafoglio alla Concorrenza. Una partita non semplice, ma certamente sarebbe più facile trattare con un presidente di Commissione sponsorizzato dall’Italia. Certamente Roma vuole evitare a tutti i costi un’altra candidata: la danese Margrethe Vestager.
Non è detto che la carta-Georgieva possa convincere anche gli altri governi. Il blocco guidato da Emmanuel Macron (con il sostegno di Merkel) continua a sostenere Frans Timmermans. Ieri sera e nella notte sono proseguiti i contatti, ma non sarà facile trovare una soluzione in poco tempo. Molto probabilmente servirà un’altra lunga giornata di negoziati.
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