Ex BancaEtruria: accelerare coi rimborsi, anche ai soci
Erano quasi settantamila i soci della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio
Dopo il decreto del novembre 2015 che azzerava le obbligazioni subordinate e le azioni di BancaEtruria, ci siamo sgolati nel chiedere subito a gran voce che si rimediasse ad una stramba e ingiusta applicazione del bail-in e che si rimborsasse tutto a tutti; così dicevamo: “tutto a tutti”, anche per spengere l’incendio che stava per devastare i nostri territori, i risparmi dei clienti e la vita di lavoratori, soprattutto di quelli che sarebbero poi stati denunciati e portati a processo. Senza parlare della crisi di fiducia innescata nei confronti di tutto il sistema bancario, un danno “collaterale” che ancora non si è rimarginato. Una storia triste e infinita.
Le successive crisi di altre banche permisero poi i rimborsi all’80% anche agli obbligazionisti della ex Etruria, rimborsi ai quali ora si aggiunge un altro provvedimento con un ulteriore indennizzo del 15%, grazie ad un decreto convertito in legge a fine giugno.
Non solo, si parla finalmente anche di rimborso - ancorché parziale (troppo parziale, secondo noi) - degli azionisti.
Erano quasi settantamila i soci della Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, al momento della “risoluzione”, la stragrande maggioranza dei quali non era e non si sentiva uno speculatore; quarantamila erano solo in Toscana e, di questi, la metà nella sola provincia di Arezzo e un 25% tra Firenze e Siena; quasi il 9% del totale dei soci della banca era in Umbria, a ricordare un passato di aggregazioni in Etruria di banche locali molto importanti. Circa l’88% dei soci lo era da più di tre anni. Una fidelizzazione e una vasta compagine molto tipica.
Seppur quotati in Borsa da fine anni ’90, i soci continuavano ad esprimersi in assemblea col voto capitario, “una testa, un voto”, modalità di voto del Credito Popolare e Cooperativo. Come potevano, i nostri soci, essere degli speculatori? E anche la gran parte dei dipendenti aveva azioni di BancaEtruria.
Anche se, per gli ex soci, ci sia ancora da capire bene modalità, prezzi e tempi di rimborso, chiediamo che si arrivi – come anche per gli obbligazionisti – al 100% del rimborso, rendendo più agevoli possibile le procedure di recupero per i clienti e per i lavoratori.
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