Notizie Locali Attualità

Si chiama Boukaré Nikiema... un migrante di ritorno in Burkina Faso

Una storia di reinserimento socio-economico con artefice Tamat Ngo di Perugia

Print Friendly and PDF

Si chiama Boukaré Nikiema, era partito da Karpala, un quartiere periferico di Ouagadougou, nel 2007 si è fermato con le sue valigie in Italia, a Monza, in cerca di una vita migliore. La motivazione principale della sua partenza per l’Italia era quella di unirsi alla sua compagna dell'epoca, un'italiana conosciuta a Ouagadougou che nel frattempo era tornata in Italia per dare alla luce il loro bambino. Inizialmente viaggia tra l'Italia e il Burkina Faso, ma dopo un po' di tempo Bouba (diminutivo che la sua famiglia utilizza affettuosamente per chiamarlo) decide di stabilirsi in Italia. Ottiene qualche lavoro stagionale e poi il suo primo lavoro in un'azienda che opera nel settore dell'imballaggio alimentare.

Passano più di dieci anni, la relazione con la madre di suo figlio cambia e l'idea iniziale di costruire una famiglia viene pian piano abbandonata. La nostalgia del Burkina Faso si fa sempre più forte e l'idea di tornare inizia sempre più a prendere forma. Come lui stesso ci ha detto: "Può sembrare strano che dopo anni in Italia scegliamo di tornare in un villaggio senza elettricità o acqua corrente, lasciando un lavoro retribuito e un ambiente di lavoro familiare”.

Boukaré NIKIEMA oggi è uno dei cinque migranti selezionati per il progetto pilota di rientro volontario e reinserimento socio- economico portato avanti all’interno del progetto RASAD - "Reti d’Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabé d’Italia" coordinato da Tamat e co-finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.

Rientrato in Burkina Faso, dopo un primo momento di formazione prevista dal progetto, in microimpresa, tecniche agro-ecologiche e allevamento ha ricevuto il contributo a fondo perduto di € 1.500,00 per l’avvio dell’attività imprenditoriale autonoma, per l’acquisto di attrezzature, consulenza e/o manodopera, il 12 settembre 2018.

Rispetto ai 7 polli iniziali, Bouba ha oggi nel suo pollaio più di 250 pulcini che crescono sotto la sua supervisione e quella del fratello quando lui si reca in Italia. L'obiettivo è raggiungere almeno 300 polli le cui uova possono essere rivendute e ampliare l’allevamento a piccoli ruminanti. Per consentirgli di sviluppare le sue attività Bouba ha richiesto anche un microcredito di 2.000 euro, previsto dal progetto, che gli è stato consegnano dalla capo progetto di RASAD e Rappresentante paese Tamat in Burkina Faso e Mali, Raluca Denisa Savulescu, il 29 luglio scorso.

Tamat Ngo di Perugia, attraverso il progetto RASAD, continuerà a sostenere i membri della diaspora burkinabé rientrati dall’Italia, per il loro reinserimento socio-economico nel loro territorio. 

Redazione
© Riproduzione riservata
20/08/2019 08:28:18


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Attualità

Ragazza di Città di Castello ambasciatrice per 7 giorni nella sede delle Nazioni Unite >>>

Aerre spa risponde al Comune di Arezzo sull'area ex Lebole >>>

Economia e finanza: l'ITE di Sansepolcro alle finali nazionali >>>

Nuovi interventi strutturali nelle Grotte preistoriche di San Francesco a Cetona >>>

La Deposizione di Rosso Fiorentino è tornata a Sansepolcro dopo il restauro >>>

Mennini Lfi: i bambini sono le migliori “sentinelle antidegrado” >>>

Osservo il cielo. Tutto l’anno con il naso all’insù >>>

Sbandieratori di Sansepolcro in Spagna per “Cronica”: prima trasferta del 2024 >>>

Mezzo secolo di sacerdozio per Don Giancarlo Rapaccini, parroco del Duomo di Sansepolcro >>>

Consolidamento del Ponte nei pressi della Cappella di San Romualdo a Camaldoli >>>