Omicidio della prostituta brasiliana ad Arezzo: tracce di sangue nell'auto di Federico Ferrini
Gli inquirenti non credono del tutto a quanto riferito da Ferrini
La Polizia Scientifica ha rinvenuto tracce di sangue nell'auto usata da Federico Ferrini la notte del delitto. Elementi ora al vaglio del genetista incaricato dalla procura. Si cercano riscontri definitivi nel caso dell'omicidio di Maria Aparecida Venancio de Sousa, sessantenne brasiliana trovata cadavere il 26 agosto in via Della Robbia ad Arezzo. L'imprenditore agricolo Federico Ferrini, 37 anni, di Pratovecchio, ha confessato dopo essere stato messo di fronte a prove schiaccianti: immagini che lo ritraggono davanti alla casa del delitto e tabulati telefonici. Uccisa la donna, ancora sporco di sangue, si sarebbe allontanato verso il Casentino e per strada avrebbe gettato l'arma: un lungo scalpello.
Ma il movente resta un rebus. Gli inquirenti non credono del tutto a quanto riferito da Ferrini che avrebbe ucciso la donna, che conosceva da anni, perché si sentiva ricattato: lei gli avrebbe chiesto soldi perché non rivelasse delle sue frequentazioni con prostitute. Cosa che per la polizia regge poco, dato che l'inclinazione di Ferrini pare fosse nota in ambito familiare e anche la fidanzata fosse a conoscenza dei suoi legami con la brasiliana. Non esistono poi sulla chat whatsapp richieste di denaro. Nulla di particolare anche nei conti postali e bancari.
Perché Ferrini abbia voluto far tacere per sempre la donna, presentandosi a casa sua con la sbarra di ferro, e cosa cercava nella casa messa a soqquadro, questo ancora non si sa ma la squadra mobile e il pm Chiara Pistolesi vogliono scoprirlo.
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