Rubrica Tecnologia

Ricercatori ricavano fibre di carbonio dalle alghe marine

Questo sviluppo tecnologico porterà grandi risultati in ambito aerospaziale

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Una gran parte degli aerei odierni vengono costruiti usando materiali compositi. Nella lunga lista, il più famoso è senza ombra di dubbio la fibra di carbonio. Questo materiale composito è sempre più presente nella vita di tutti i giorni: basti pensare a biciclette, auto oppure barche. La necessità nello svolgere ricerca in questo campo è dovuta a grandi benefici. In aeronautica l'uso del carbonio riduce il peso, che a sua volta riduce l'uso di carburante e quindi il costo del biglietto. Le strutture sono anche più forti ed anche i rischi di manutenzione possono ridursi.

La fabbricazione della fibra di carbonio non è ad emissioni zero. Anzi, serve molta più energia a creare la fibra di carbonio in paragone all'ormai classico acciaio. Questo significa che ci sono anche conseguenze ambientali da considerare. Inoltre, come sappiamo tutti, il carbonio non è low-cost, mettendo sul tavolo anche la questione economica.

Il Prof. Thomas Brück della Technische Universität München (Tum) di Monaco assieme ad altri partner (come il colosso europeo Airbus) stanno studiando (e realizzando) la soluzione a questi problemi. Il primo passo è raccogliere il carbonio. Una grande sorgente è proprio la nostra atmosfera: le emissioni di carbonio (come l'inquinamento dovuto a fabbriche) possono essere raccolte dal verde che ci circonda. Il trucco sta nel creare il poliacrilonitrile, un precursore per la fibra. I ricercatori sono riusciti a creare il poliacrilonitrile da un elemento inverosimile: le alghe. Già, proprio quelle marine.

In breve le alghe raccolgono il carbonio dall'atmosfera inserendolo nei propri trigliceridi. Con un processo relativemante semplice si riesce a ricavarne un olio che viene utilizzato proprio per formare il poliacrilonitrile. Attraverso un'ultima procedura ad alta temperatura (2000 C) con un forno solare nasce la fibra di carbonio.

Green Carbon, il nome di questo progetto, è riuscito ad intrecciare le fibre ricavate dalle alghe per creare un prodotto finito. I benefici di questo sviluppo non sono pochi. Per cominciare le alghe sono alquanto facili da produrre. Naturalmente, è giá in moto uno studio per trovare le condizioni ideali per coltivarle. Ma non solo: le alghe cresono molto velocemente e ritengono un'alta quantitá di olio per ettaro in confronto ad altre risorse (come l'etanolo). Insomma, non ci sono paragoni.

Le possibilità non sono poche e sicuramente non modeste. Secondo il Prof. Brück, "centri di produzione grandi quanto la superfice dell'Algeria cancellerebbero tutte le emissioni risultanti dal traffico aereo".

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
04/10/2019 05:59:35


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