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Le tendenze per la primavera estate 2020

Femminilità e seduzione sussurrata, i codici della nuova eleganza femminile

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La comfort zone è quel luogo non luogo in cui ci si sente al sicuro e protetti, un costrutto psicologico ed emozionale, una sorta di comoda cella dorata, fatta di convinzioni e idee – sempre le stesse - fuori dalla quale sembra inizi la vita vera.

Così è se vi pare, verrebbe da dire. Soprattutto se questo concetto, come abbiamo troppe volte letto e sentito, viene riferito alle collezioni primavera estate 2020, presentate in occasione della recente edizione di Milano Moda Donna.

È vero che nessuna novità ci ha fatto gridare al miracolo, che ci si è mossi, senza audacia né azzardi, in un terreno stabile e sicuro, in quella comfort zone, appunto, di cui si è tanto parlato. Ma in fondo chi ha detto che la sicurezza deve essere necessariamente noiosa? A noi è sembrato, piuttosto, di vederne il suo lato bello, quello che regala serenità d'animo e spensieratezza, energia e positività. Quello che abbiamo avuto modo di vedere, insomma, in queste collezioni di Milano Moda Donna.

Ben venga quindi questa comfort zone se significa abiti impeccabilmente confezionati, accessori di grande gusto, eleganza minimale finalmente lontana dagli eccessi barocchi e circensi dello street style, seduzione che sa essere delicata e mai sfacciata, sensualità mai sbandierata. E anche se ciò significa costanti richiami al DNA e citazioni dal passato, a noi piace questa moda che lavora per sottrazione, che celebra lo stile e le donne che vivono con eleganza e femminilità.

Una moda che, per non perdere la bussola dell'orientamento in mezzo a spunti, suggestioni e stimoli di ogni sorta, proviamo a sintetizzare meglio in macro tendenze primavera estate 2020.

Blazer. Le giacche rimangono emblema di eleganza nei tailleur tre pezzi in Principe di Galles di Max Mara, con spalle ben delineate e dal sapore maschile, che ha immaginato per la prossima primavera estate una sorta di moderna 007, sicura di sé a tal punto da mescolare insieme cappellini, calzettoni a coste da uomo e treccine infantili. Diventano cardine dei completi di Ermanno Scervino, che le vuole ora oversized, ora leggermente sciancrate.

Pastello. Protagonisti assoluti della palette cromatica per la prossima Spring Summer saranno le nuance pastello. Il rosa bubblegum visto sulla passerella di Max Mara, che va a braccetto con il verde menta e il giallo chiarissimo, interrompendo lo strapotere del grigio e del Principe di Galles. L'azzurro tenue e il carta da zucchero degli abiti di Luisa Beccaria, che per l'occasione ci invita ad un party in giardino, popolato da eteree figure in abiti di Sangallo, impalpabili chemisier di pizzo o abiti d’organza con maniche dai grandi volumi. Il cipria della collezione di Blumarine, un vero inno alla gentilezza, quintessenza dell'eleganza, egregiamente rappresentata da un tripudio di rose, emblema della maison che ritroviamo stampate su maxi dress in chiffon di seta marshmallow. Anche la sfilata di Peter Pilotto, al suo debutto in Italia, è un trionfo di colori sorbetto, declinati su stampe floreali, abiti polo, camicie bowling, shorts a pieghe, e pantaloni diritti, che vogliono raccontare quella tipica voglia di fuga dalla metropoli che ci prende durante le calde estati in città.

Bermuda. Sempre nell'ottica di una nuova femminilità sussurrata, la moda dimentica l'esistenza degli shorts e predilige i bermuda. Abbinati alla giacca sartoriale, come quelli pensati da Grazia Malagol per Sportmax che propone una collezione in perfetto equilibrio tra femminilità neo-romantica e tailoring, per una donna libera e dall'animo leggero, che si traduce in tessuti aerei, e corde e cuciture che definiscono nuove silhouette.

Volumi over. Non c'è spazio alcuno per le linee asciutte e per le silhouette affusolate. Che si tratti di spalline altissime d'ispirazione eighties o di giacche in denim XXL, come abbiamo visto sulla passerella di Laura Biagiotti, per cui leggerezza, educazione e rispetto della propria storia si traducono in una eleganza decontratta. Che si tratti delle maniche a sbuffo degli spolverini di Stella Jean che, da sempre sensibile alle più importanti tematiche sociali, fa ricamare i suoi capi dalle donne pakistane della comunità Kalash. O ancora degli abiti dalle linee e dalle silhouette sperimentali di Maryling.

Seduzione. Di questa tendenza si fa grande portavoce Ermanno Scervino, maestro della sartorialità e della sensualità sussurrata, che fa sfilare seducenti pigiami di seta, al posto di seriosi tailleur, sottovesti e vestaglie preziose ed eleganti come abiti. Più grintoso è invece il concetto di seduzione interpretato da Iceberg nella lunga processione di donne forti e sicure, che azzardano l'uso di paillettes luccicanti e coloratissime anche di giorno, abbinate ad ironiche felpe o T-shirt con stampa Looney Tunes e a sneakers di ordinanza.

Maglieria. Non è certamente una novità da Missoni, brand che ha fatto della maglieria un emblema del lusso più disinvolto. Ma quel che ci piace sottolineare è che in questa collezione, inno alla leggerezza, alla spensieratezza e alla serenità d'animo propri dell'estate, non c'è spazio per la divisione di genere: look maschili e femminili si influenzano reciprocamente in un continuo scambio di capi e accessori iconicamente legati all'immaginario comune dell'uno o dell'altra. La presenza della maglieria è invece una bella novità nella sfilata di Anteprima che la usa per abiti leggeri e fluttuanti,nei colori vibranti delle facciate coloniali, ma anche per le belle maglie, realizzate con un filato di poliestere a rapida asciugatura, impreziositi dalle illustrazioni dell'artista Kissi Ussuki.

Motivi floreali. Immancabili come in ogni collezione Spring Summer che si rispetti. E nonostante si continui a citare Miranda Priestley ribadendo la banalità d'utilizzo di questa stampa proprio a primavera, i designer si ostinano a proporcela. Forse proprio perché i fiori che sbocciano, anche sui tessuti, sembrano suggerire un desiderio di rinascita e leggerezza. Ci piace in particolare l'uso quasi sfumato che ne fa Damir Doma, per il nuovo corso di Frankie Morello, su abiti pragmatici e urbani, dai tagli precisi e dai volumi decisi, che rimandano ad un concetto di sensualità rarefatta. Ci piace l'uso che ne fa Arthur Arbesser, nella cui collezione la stampa floreale, nei toni del bianco e blu come certe ceramiche, diventa celebrazione del ricordo e della memoria. Ci piace anche l'uso che ne fa Genny, prediligendo l'orchidea, simbolo di quell'assoluta femminilità fondamento dell'heritage della maison, ricamata su grandi abiti da sera in taffetà, impreziositi da frange e plissé.

Notizia e Foto tratta da Il Giornale
© Riproduzione riservata
11/10/2019 12:57:03


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