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Maltempo in Altosavio, il sindaco Baccini fa chiarezza

Le puntualizzazioni ai commenti dell’Onorevole Simona Vietina

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A seguito dei commenti circa le cause dei danni connessi agli imponenti fenomeni piovosi che hanno colpito il Comune di Bagno di Romagna tra martedì e mercoledì scorsi, che l’On. Simona Vietina, Sindaco di Tredozio, addossa a negligenza del Consorzio di Bonifica, interviene il Sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini, che quei fenomeni e danni si è trovato a gestirli in prima persona. “Apprezzo l’interesse dell’On Vietina sul tema della rilevanza dei Comuni montani, che ci ha visto sostenere insieme in più sedi istituzionali la necessità di una sempre maggior attenzione ai territori appenninici che, se da una parte sono la spina dorsale del Paese Italia, dall’altra rappresentano un nervo sempre più scoperto e fragile in termini di capacità di gestione d territori vasti e impervi. Tuttavia – spiega Marco Baccini – nel commentare le cause che sempre più spesso determinano danni sui territori appenninici non possiamo limitarci ad analisi riduttive, soprattutto noi Sindaci che viviamo la situazione da un osservatorio particolare, altrimenti finiremmo per creare un doppio danno alle nostre Comunità. Addossare infatti al Consorzio di Bonifica ed alle strategie della Regione le cause dei danni che anche in questo caso hanno creato disagi su terreni e strade è riduttivo e fuorviante. Né d’altro canto possiamo permetterci di compiacere i commenti che in questi casi in tanti elevano sui vari canali social, ove tutti ci eleviamo a professori da tastiera. Ad onor del vero – evidenzia il Sindaco di Bagno di Romagna – dopo periodi in cui effettivamente il Consorzio di Bonifica sembrava aver esaurito le proprie capacità di intervento nelle aree montane, l’Amministrazione che rappresento ha avuto la capacità di riattivare una programmazione concreta con il Consorzio di Bonifica, che ha portato ad investire sulle strade vicinali del nostro territorio oltre € 110.000, che sono stati investiti in corposi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, che hanno portato beneficio a famiglie e imprese agricole e senza i quali i danni di questi giorni sarebbero stati ben maggiori e più gravi. Ne sono diretti testimoni, per citare alcuni esempi, i cittadini di Pian del Nonno, di Cà di Borgo, della Vetricia e Paganico, di Piumandino, di Poggio del Bue, Tramonte, Sorbo, Pian Castello, Pianforno, Santo Stefano, Motte, Lombardesca, Orfio. Diversamente da quanto pare emergere da un’analisi troppo superficiale mi sento di dover giudicare la collaborazione con il Consorzio di Bonifica e dello staff che vi lavora in termini positivi. Se fossimo capaci di informare più approfonditamente i cittadini, anche le critiche alle bollette del Consorzio, che comunque comprendo in un sistema in cui ogni settimana arriva qualcosa da pagare, sarebbero certamente più limitate. Così come ad onor del vero devo rilevare l’ottimo lavoro fatto dalla Regione Emilia-Romagna sul sostegno agli investimenti nelle aree montane in vari settori strategici, tra i quali quello della manutenzione del territorio e delle strade con il Fondo Montagna, grazie al quale abbiamo potuto programmare negli anni una serie di importanti interventi sul reticolo stradale comunale, che consentono oggi di avere strade più sicure e mantenute. A ciò occorre aggiungere il fondo stanziato ogni anno per contenere i costi del trasporto scolastico e non da ultimo quello per l’abbattimento dell’Irap per le imprese dei comuni montani, che sono frutto di un constante dialogo tra Sindaci e Giunta Regionale e che denotano un’attenzione diffusa e costante tra le migliori. In realtà, i problemi più gravi che i Comuni montani affrontano nella gestione del territorio sono altri e connessi fra loro. In primo luogo, bisogna prendere consapevolezza del cambiamento climatico, che porta al verificarsi  fenomeni di portata catastrofica. Basti pensare che a Bagno di Romagna martedì in un’ora è caduta tanta acqua che normalmente cade in una giornata intera. Su questo servirebbe un programma di prevenzione nazionale delle aree montane, non solo declinato, ma accompagnato da corposi stanziamenti di fondi ogni anno. Un altro problema gravissimo, forse il più grave per i Comuni di montagna, è quello dei limiti al turn over del personale. Ormai tutti i Comuni si trovano ad avere squadre di operai ridotte a poche unità per territori immensi. A Bagno abbiamo 4 operai per un territorio di 233 Kmq. Con un organico così anche i migliori imprenditori non riuscirebbero a garantire produttività alle proprie aziende. Anzi, sono certo che vedremmo chiudere linee produttive o intere aziende. Gli anziani ci insegnano che il territorio era gestito bene quando i Comuni e le Province avevano corpose squadre di operai che permettevano una gestione diretta da parte dei Comuni, che si traduceva in un controllo ed una manutenzione quotidiana, con risparmi di spesa e una grande efficienza per le proprie comunità. D’altra parte, e questo è bene evidenziarlo – dice il Sindaco di Bagno di Romagna – le strade vicinali erano mantenute dai proprietari frontisti, che oggi invece rinunciano a formare consorzi per la gestione delle stesse a causa di diatribe di vicinato, rinunciando ad assolvere i propri obblighi manutentivi. Se si vuole essere obiettivi, dovremmo concentraci su questi temi e consapevolizzare tutti, dai cittadini alle Istituzioni di tutti i livelli.

Redazione
© Riproduzione riservata
09/11/2019 15:51:50


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