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Arezzo, centro antiviolenza: sono 250 le donne accolte dal 1° gennaio

La fascia di età più a rischio è quella 30-39: il 65% delle vittime sono italiane

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Nel giorno scelto dall’assemblea generale delle Nazioni Unite come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Centro antiviolenza associazione Pronto Donna Onlus, che quest’anno celebra il trentennale della sua attività, fa il punto con l’assessore alle pari opportunità Tiziana Nisini sulla situazione, nell’ambito territoriale, relativa alla violenza di genere.

“Pronto Donna – ha sottolineato Tiziana Nisini – è sinonimo di presidio e di lotta contro un problema grave e purtroppo ricorrente. Basta pensare ai numeri per coglierne la portata: 188 persone si sono rivolte alla onlus nel 2016, 226 nel 2017 e 303 nel 2018. Una crescita preoccupante ma anche la dimostrazione che le vittime vogliono reagire, denunciare, magari avvicinandosi proprio a una realtà che ha dimostrato di essere in grado di fornire assistenza e supporto mediante servizi di consulenza e informazione legale e psicologica, corsi di tutela della salute e strutture di accoglienza per ospitare e proteggere. Il Consiglio Comunale, lo scorso 29 ottobre, ha istituito su mia proposta la consulta comunale per la promozione delle pari opportunità. Ne possono fare parte anche rappresentanti di movimenti o associazioni locali: politica e società civile assieme per affrontare con consapevolezza questo tema. Festeggeremo una vera vittoria quando non ci sarà più bisogno di celebrare questa giornata”.

Loretta Gianni, presidente dell’associazione: “nel 2018 in Italia abbiamo registrato 119 femminicidi e hanno coinvolto donne che avevano, tutte, sporto denuncia. È un fenomeno che deriva da categorie culturali ataviche, quasi archetipiche. I percorsi di uscita dalla violenza sono lunghi e difficoltosi ma ci sono anche storie a lieto fine e ogni donna che rinasce, che rifiorisce, è un grande stimolo a proseguire”.

Elisa Serafini, direttrice di Pronto Donna: “siamo nati come telefono che poteva ricevere chiamate solo in entrata. Poi nel 1997, con la nascita dei centri anti-violenza abbiamo fatto il salto di qualità. Il 29 settembre 2008 siamo stati tra i soci fondatori delle Donne in rete contro la violenza, il numero nazionale 1522 adesso è attivo 24 ore su 24 tutti i giorni. Gli incontri che promuoviamo con le vittime sono su appuntamento e si prolungano nel tempo perché il lavoro che facciamo è complesso. La sede è in Piazzetta delle Logge del Grano 15. Mai sottovalutare le avvisaglie e i rischi, meglio se si conservano le prove di quanto accade, tipo un sms, è bene rivolgersi alle forze dell’ordine o al pronto soccorso dove è possibile ottenere un referto medico di quanto subito. Percentualmente non ci sono grandi scostamenti tra Arezzo e i dati nazionali, la maggior parte delle vittime sono italiane e le violenze vengono esercitate dai familiari. Uno scarto importante si è registrato tra 2017 e 2018 ed è relativo al numero di mariti che si sono resi protagonisti: erano 42 nel 2017 e sono saliti addirittura a 113 nel 2018. Le violenze più diffuse colpiscono una fascia di età che va dai 18 ai 49 anni, la città fa ovviamente la parte del leone in questa triste classifica ma ci raggiungono chiamate dalle vallate e anche da fuori provincia. La situazione economica delle donne non è un elemento che fa grande differenza, le vittime sono equamente distribuite fra occupare e non occupate”.

E veniamo a quest’anno: sono state 250 le donne accolte al centro antiviolenza dal primo gennaio al 31 ottobre. Spacchettando il dato di questi 10 mesi, la fascia di età più a rischio è quella 30-39 anni seguita a ruota da quella 40-49, la vittime sono italiane per il 65%, occupate per il 37%, disoccupate per il 35% e studentesse per il 21%, il 45% sono aretine. La violenza prevalente è fisico-psicologica per il 57%, psicologica 16%, l’8% sono vittime di stalking, il 3% di violenza sessuale. Il colpevole è ancora una volta tra le pareti domestiche: 36% coniugi, 13% partner conviventi. Gli ex coniugi o ex partner si attestano rispettivamente al 10 e al 9%.

Redazione
© Riproduzione riservata
25/11/2019 11:41:20


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