Negli ultimi 20 anni l’Italia al sesto posto al mondo per morti causate da eventi estremi
Secondo il rapporto “Climate Risk Index 2020” nel 2018 il Paese più colpito è il Giappone
Nell'ultimo decennio, l'Italia è stata il sesto Paese al mondo per morti da eventi climatici estremi. Un dato inquietante che dimostra tutta la fragilità del nostro Paese ma anche come le condizioni meteorologiche estreme, legate ai cambiamenti climatici, stiano colpendo non solo i Paesi più poveri come Myanmar e Haiti, ma anche alcuni dei Paesi più ricchi del mondo. Tanto che nel 2018 è stato il Giappone il Paese più colpito dagli eventi meteorologici estremi, seguito da Filippine, Germania, Madagascar, India, Sri Lanka, Kenya, Rwanda, Canada e Fiji. Lo rileva il Climate Risk Index 2020, lo studio annuale realizzato da Germanwatch che calcola in quale misura i Paesi del mondo sono stati colpiti da eventi climatici estremi (tempeste, inondazioni, ondate di calore, ecc.) e li classifica in base alla loro vulnerabilità a tali eventi.
Nel 2019 +0,6% di emissioni di CO2
Le emissioni globali di CO2 aumenteranno dello 0,6% nel 2019, a causa della crescita dell'uso di gas naturale e petrolio e nonostante la riduzione del consumo di carbone. E' quanto rivela un nuovo rapporto del Global Carbon Project (Gcp) che osserva però che non è possibile escludere una riduzione delle emissioni «date le incertezze nella proiezione». La ricerca è pubblicata in tre articoli sulle riviste “Nature ClimateChange”, “Environmental Research Letters” e “Earth System Science Data” e sarà presentata oggi alla 25ª Conferenza delle Parti dei Cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, la Cop25. Nel dettaglio, le prime stime suggeriscono che le emissioni di CO2 derivanti dall'uso del carbone diminuiranno dello 0,9% nel 2019, mentre le emissioni di CO2 dal consumo di petrolio aumenteranno dello 0,9% e quelle da gas naturale del 2,6%. Lo studio rivela, poi, che la concentrazione di CO2 atmosferica ha raggiunto una media di 407,4 parti per milione (ppm) nel 2018 e dovrebbe aumentare di 2,2 ppm nel 2019 per raggiungere circa 410 ppm.
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