L’attacco in New Jersey potrebbe essere un atto di odio antisemita
Lo ha confermato il sindaco di Jersey City
L’attacco dell'altra sera contro un mercato kosher del New Jersey era un’operazione mirata. Lo ha confermato il sindaco di Jersey City, la città dove è avvenuto, indirizzando quindi le indagini verso l’ipotesi di un atto di odio antisemita, o anche di terrorismo.
Sei persone sono state uccise, incluso un poliziotto. E’ il bilancio della sparatoria durata due ore a Jersey City, a pochi chilometri da New York, che ha mobilitato decine di agenti dell'Fbi. L’ipotesi circolata all'inizio era quella dell'imboscata nei confronti degli agenti: uno dei poliziotti rimasti uccisi era stato tra i primi a essere colpito. Le altre vittime sono i due killer e le tre persone che erano dentro un negozio kosher. La visione dei video ripresi dalle telecamere della sicurezza ha però spinto il sindaco di Jersey City a sostenere che l'obiettivo era proprio quel negozio, e gli investigatori lo hanno confermato.
L’attacco era iniziato intorno alle 12,30, in una zona abitata dove si trova anche un cimitero. In un video finito nella rete e diventato virale, si sentono decine di colpi sparati in sequenza. Due killer, vestiti di nero, armati di fucile, hanno iniziato a sparare sulle persone. Poi sono scappati, rifugiandosi in un piccolo negozio di alimentari in una zona dove risiede una storica comunità ebraica. L'area è stata subito isolata, le strade chiuse, così come le scuole. Da New York sono arrivate le squadre speciali della polizia con i blindati. L'assedio è andato avanti fino a quando, alle 2,30 del pomeriggio, è stata annunciata l'uccisione dei due killer. Anche il figlio dell’ex capo della polizia di New York, Kerik, ha partecipato allo scontro con gli assalitori.
Una volta dentro al mercato, gli agenti hanno trovato i corpi di altre tre persone. Al momento non sono state fornite le identità della coppia di assassini, ma alcuni media li hanno descritti come un uomo e una donna. Il sindaco di Jersey City, Steven Fulop, ha confermato così che il mercato kosher era il target premeditato dell’azione: «In base alle nostre prime indagini, che stanno continuando, riteniamo che il luogo attaccato fosse un obiettivo mirato. Nei prossimi giorni e settimane ci saranno più risorse della polizia. Non abbiamo indicazioni di altre minacce». L’indagine ora si sta concentrando sulle motivazioni dell’attacco, per capire se è stato un atto di odio antisemita interno o un’operazione di terrorismo internazionale.
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