Rubrica Tecnologia

WhatsApp: da febbraio non funzionerà su alcuni smartphone

La celebre applicazione, smette le funzioni su modelli con vecchi sistemi operativi

Print Friendly and PDF

A partire dal 1 febbraio 2020, WhatsApp ha messo di funzionare su diversi dispositivi, ovvero, quelli che hanno i sistemi operativi di età più avanzata.

Dopo i cellulari Windows Mobile e Windows Phone, che hanno perso la proprietà dell'applicazione di Mark Zuckerberg, che si sono visti costretti a cambiare cellulare o ad abbandonare le chat, sono a partire da ora gli utilizzatori di uno smartphone con sistema operativo iOS 8, uscito assieme all'iphone 6 nel 2014, e Android 2.3.7., quest'ultimo è la versione del dispositivo conosciuto come Gingerbread uscito nel 2010. Decine i dispositivi che si aggiungeranno alla più ben nota vittima di Whatsapp, il modello Blackberry la cui durata di vita è stata effimera, in quanto abbandonato nel corso del 2019.

Whatsapp, fuori uso su numerosi smartphone: i consigli

L'applicazione consiglia da tempo, per motivi di sicurezza, di aggiornare i sistemi operativi alle release 4.0.3 e successive (Android) e iOS (iPhone). Il consiglio in questione è divenuto un obbligo. Sui cellulari supportanti al massimo Android 2.3.7 e gli iPhone supportanti al massimo il sistema operativo iOS 8 non sarà più possibile creare un nuovo account, né verificare un account esistente. Era da tempo che la notizia circolava, ma non si trattava di una fake news. Nonostante le polemiche scatenate dall'opinione pubblica, la scelta di Whatsapp risulta corretta e legittima: continuare a spendere tempo e risorse per aggiornare sistemi operativi oramai datati non è utile, bensì deleterio. Whatsapp è un'applicazione informatica di messaggistica istantanea prodotta nel 2009. Originariamente sviluppata per un servizio mobile, è stata ideata anche per un pc desktop.

Come riportato dal sito ufficiale dell'applicazione Facebook, l'applicazione supporta e consiglia l'uso dei seguenti dispositivi:

- Android versione 4.0.3 e versioni postume

- iPhone versione iOS 9 e versioni postume

- Diversi cellulari con KaiOS 2.5.1 e versioni postume, inclusi Jiophone e Jiophone 2

Sui precitati devices sarà possibile installare WhatsApp e verificare il numero di telefono sul nuovo dispositivo. Non sarà invece possibile creare un account sui seguenti modelli:

- Android 2.3.7 e versioni precedenti, fino al 1 febbraio 2020

- iOS 8 e versioni precedenti fino al 1 febbraio 2020

Di conseguenza, smartphone non più in commercio, ma comunque abbastanza diffusi come l'iPhone 4S, potranno continuare a ricevere e mandare messaggi. Tuttavia, attenzione, in quanto WhatsApp potrebbe comunque limitare alcune funzionalità dell'applicazione. Una decisione che a molti potrebbe sembrare severa, ma volta a garantire la sicurezza per tutti gli utenti, che i software più vecchi, spesso non supportati dagli stessi produttori, non possono più garantire.

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
01/02/2020 18:32:40


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Tecnologia

I 15 telefoni più venduti di sempre. Sorpresa: non è uno smartphone >>>

WhatsApp, ritorno al passato: cosa potranno fare gli utenti (di nuovo >>>

Instagram consente di modificare i direct message >>>

Smartphone, come aumentare la durata della batteria: i consigli nel "Battery Day" >>>

Nuove emoji in arrivo su WhatsApp: quali sono e cosa significano >>>

Facebook compie 20 anni, ha cambiato per sempre la società e rimane il social più amato >>>

"Ognuno di noi è spiato da 2.230 aziende". Allarme privacy su Facebook >>>

Samsung Galaxy S24 Ultra: 5 caratteristiche che lo differenziano da S23 Ultra >>>

WhatsApp, la novità che tutti aspettavano: cosa succede a video e foto >>>

"Non autorizzo". Rispunta la bufala social su Facebook: ecco cosa c'è dietro >>>