Confindustria, Pasini rinuncia alla corsa per la presidenza
“Faccio un passo indietro”. Restano in lizza Carlo Bonomi e Licia Mattioli
E alla fine rimasero in due. Giuseppe Pasini rinuncia a correre per il vertice della Confindustria e lascia in campo il campo a Carlo Bonomi e Licia Mattioli. «Il mio progetto presupponeva un cambio chiaro di valori ed un approccio indipendente. Con grande serenità, ritengo di fare un passo indietro». Così, con una lettera, l'industriale bresciano dell'acciaio, getta la spugna e spiega di aver riscontrato sulle sue linee programmatiche «grandi apprezzamenti ma non sufficienti in termini di voto».
Secondo Pasini, «in queste settimane di grande tensione per il nostro Paese e per il mondo intero ho pensato fosse giusto dare priorità alla responsabilità nei confronti della collettività. Per questo sono arrivato alla conclusione che sia utile rafforzare la nostra associazione, dando io per primo, un segnale di compattezza e di unità che il nostro Paese si aspetta a tutti i livelli. L'auspicio - ha sottolineato - è che questo rinnovo della presidenza nazionale possa portare, grazie all'intelligenza, alla generosità e allo spirito di servizio dei candidati rimasti in corsa, a un'unica candidatura ricomponendo così quelle divisioni che hanno segnato negativamente gli ultimi due rinnovi».
Immediata la reazione di Mattioli, oggi vicepresidente dell’associazione delle imprese: «Ringrazio l'amico Giuseppe Pasini che mi ha chiamato informandomi del ritiro della sua candidatura per la presidenza di Confindustria. Le sue idee su economia circolare, energia e sostenibilità sono assolutamente condivisibili e le sosterrò concretamente».
I saggi selezionati da Confindustria inviteranno i potenziali candidati a illustrare il proprio programma al consiglio generale di metà marzo. A fine mese il consiglio si riunirà nuovamente e voterà, a scrutinio segreto ed a maggioranza assoluta, per designare il futuro presidente. L'elezione sarà poi a fine maggio con il voto dell'assemblea.
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