Rubrica Tecnologia

TikTok spiegato ai genitori

Conosciamo meglio la piattaforma che spopola tra i giovani

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TikTok è molto più di una piattaforma per video editing o di social network. Ed è molto più di un’App che i nostri figli usano per pubblicarci clip che a noi appaiono come stupide, senza senso, oppure semplice frutto di una generazione che noi vediamo narcisista e vanitosa, unicamente orientata all’immagine.

Parlando con i genitori durante i miei eventi mi rendo conto che questa visione deriva da una non conoscenza della piattaforma, cosa giustificabile in quanto è molto difficile stare dietro ad ogni diavoleria che ci propone ogni giorno il web.
Soprattutto, pensiero ancora più giustificabile, noi adulti abbiamo molto timore di quello che potrebbe accadere ai nostri figli che si espongono all’interno di una piattaforma così visual e fortemente orientata all’espressione di se stessi.

Così ho creato un account ( @ivanpsych ) per sperimentarlo e raccontarvelo in una serie di articoli e video.
Partiamo dagli inizi…

TikTok è chiassoso

L’impatto iniziale non è molto rassicurante per chi, come noi adulti, è abituato ad una fruizione dei contenuti più lenta e ragionata. Nel momento in cui apriamo l’App ci troviamo immediatamente davanti ad un primo video. Nessuna pausa, nessun menu intermedio, nessun elenco o stream dei contenuti: ciò che ci viene presentato è subito il primo contenuto preso da uno dei TikToker che seguiamo, e se non ne seguiamo nessuno nessun problema, perché la piattaforma tiene così tanto a noi che ci mostra subito un primo video tra quelli in tendenza.

Quindi non si scappa: se vuoi usare l’App ti vedi i TikTok. Come seconda azione puoi poi spostarti tra i menu, quindi anche entrare nella sezione che ti permette di creare un tuo contenuto, ma questo è già un secondo passaggio.

TikTok è senza respiro 

Il fatto di trovarci di fronte ad un primo contenuto da consumare sin dall’apertura dell’App ci porta a questo secondo punto. Se voi pensate che la bacheca di Facebook oppure il feed di Instagram siano eccessivamente rumorosi, beh allora dovreste vedere TikTok! Infatti quando apriamo l’App di Facebook o di Instagram ci viene presentato un fiume di contenuti tra i quali noi possiamo scrollare, in avanti oppure all’indietro. Questo ci permette una visione dall’alto dei contenuti, e noi abbiamo il tempo di “scegliere” su quali soffermarci, decisione che spesso avviene anche mediante un’analisi, più o meno consapevole, dei contenuti precedenti e dei contenuti seguenti.

Su TikTok questa sorta di scelta non esiste. Scordatevi la possibilità di vedere il vostro feed per selezionare i contenuti che più vi interessano. Qua tutto è deciso dal loro algoritmo (sulla base delle nostre azioni, certamente). Sullo schermo del nostro smartphone vediamo solamente un contenuto alla volta. Possiamo vederlo per intero, oppure passare subito al successivo o ritornare a quello precedente. Ma ciò che noi vediamo sul momento è solamente uno ed un solo contenuto.

Qui la filosofia propostaci è quella del prendere o lasciare: una volta che salti una clip e passi a quelle successive ti verrà molto difficile ricordarti cosa c’era quattro clip precedenti. E’ vero puoi andare sul profilo di un TikToker e hai una visione d’insieme di tutte le sue clip, ma questo richiede alcuni passaggi ulteriori. L’idea quindi è quella di un caleidoscopio di clip, una giostra in cui l’utente viene immediatamente catapultasti nel preciso momento in cui apre l’App. Una giostra dalla quale è sempre possibile scendere, ma non così facilmente.

TikTok punta sull’immediatezza del consumo del contenuto, anzichè della sua creazione

Esiste una regola nel campo della User Experience Design, ossia la scienza che studia come costruire un prodotto in modo che l’utente venga spinto a compiere delle azioni decise da noi, come ad esempio acquistare un prodotto, condividere un contenuto, fissare un appuntamento, telefonare ad un negozio, ecc…

Questa regola indica che le azioni degli utenti che a noi interessano maggiormente devono essere quelle più facili da compiere e con il minor numero di passaggi possibile, e lasciare tra i menu tutto il resto.
Questo perché è stato provato che più passaggi sono necessari per portare a termine un’azione, meno probabile è che un utente porti a termine dell’azione.

TikTok è amato dai ragazzi anche grazie alle sue opportunità creative nella creazione dei contenuti, ma il vero focus è il loro consumo, prova ne è la prima schermata che appare nel momento in cui apriamo l’App.
Una situazione molto differente da Snapchat, in cui all’apertura dell’App ci viene immediatamente presentata la fotocamera per la registrazione della storia, e solo in un secondo passaggio è possibile vedere il contenuto delle persone che seguiamo.

TikTok è: o ci sei dentro o non riesci a gestirlo 

Come già accennato TikTok offre ai nostri ragazzi un incredibile numero di possibilità creative. Gli effetti sonori e visivi sono tanti, innumerevoli, tanto da far impallidire i filtri offerti da Instagram. Il problema è proprio questo: sono troppi. Esistono tantissimi effetti e tantissimi suoni, per cui consultarli tutti è molto difficile. Questo fa sì che la via più semplice sia il passaparola, ossia un ragazzo che vede un suo amico usare un effetto, e quello che la piattaforma stessa ci propone attraverso i video che ci presenta quando apriamo l’App. Da questo punto di vista quindi non ti impone di pensare, perchè a te non rimane che consumare o produrre.

E il cyberbullismo? 

E’ la domanda che mi pongono i genitori preoccupati per i loro figli che di fatto si espongono, spesso senza filtri, su questa piattaforma. Il rischio di cyberbullismo e adescamento online su questa piattaforma è molto alto.
Una piattaforma in cui ragazzini e ragazzine si espongono così genuinamente e senza filtri è un terreno di caccia formidabile per gli adescatori online e altri malintenzionati, che possono entrare in contatto con i nostri figli puntando sul loro desiderio di essere compresi, accettati, valorizzati. Parlando di cyberbullismo la piattaforma manca ancora delle protezioni garantite dai suoi competitors più anziani, anche se sta facendo passi da gigante, in un lotta senza freni in cui ogni piattaforma cerca di convincere i genitori di tenere alla sicurezza dei nostri ragazzi più delle altre.

E quindi? 

Ma in tutto questo dobbiamo impedire ai nostri ragazzi di utilizzare TikTok? Assolutamente no! TikTok è uno strumento come qualunque altro e, soprattutto, un luogo, per cui dobbiamo adottare lo stesso atteggiamento che adottiamo con nostro figlio per ogni altro luogo della loro vita: dobbiamo insegnare ai nostri ragazzi a prendere consapevolezza dei rischi e a proteggersi da questi, adattando i livelli di sicurezza alla loro età e maturità.

Notizia e Foto tratte da Tiscali
© Riproduzione riservata
12/03/2020 16:29:38


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