Bruxelles: una 12enne è la vittima più giovane del Covid-19 in Europa
La scorsa settimana due adolescenti uccisi dal virus in Francia e in Portogallo
Una bambina di 12 anni morta ieri a Bruxelles è la vittima più giovane del coronavirus in Europa. Pochi giorni fa i giornali avevano fatto i titoli su una ragazza di 16 anni uccisa in Francia e poi era stato il turno di un quattordicenne in Portogallo. Ci dicevano che i più piccoli erano quasi immuni, che si trattava solo dello zero virgola zero e quattro per cento, di numeri bassissimi rispetto a quelli terribili delle persone più anziane. Forse sarà anche così. Solo che ne basta uno per piangere di dolore e avere paura.
La verità è che non dobbiamo abbassare a guardia, che questa pandemia riguarda tutti. Il direttore dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a dire il vero aveva già chiarito che non bisognava illudersi: «Il coronavirus è una malattia grave. Anche se le prove che abbiamo suggeriscono che gli over 60 sono più a rischio, sono morti anche giovani, compresi i bambini». E Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma e le emergenze dell’Oms, aveva spiegato che «quello che sappiamo a oggi è che i bambini sono comunque suscettibili all’infezione, e anche se sviluppano forme più lievi di malattia, ne abbiamo visti morire. Per questo dobbiamo difenderli in ogni caso come categoria sensibile».
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