Scosse di terremoto al largo di Crotone e nei pressi di Roma, nessun danno
Ingv: “Eventi sismici non affatto infrequenti in Italia"
Diverse scosse di terremoto sono state registrate all'alba al largo di Crotone. La più forte, di magnitudo 3.8, è avvenuta, come riporta l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), alle 5.52 a una profondità di 23 km. Altre quattro scosse sono state rilevate tra le 5.13 e le 6.32 di questa mattina. Diverso e minore invece, il sisma delle 2.12 di stanotte di magnitudo 3.0 registrato dalla Rete sismica nazionale, con epicentro localizzato in provincia di Roma, tra i Comuni di Marcellina, San Polo dei Cavalieri, Vicovaro (entro 6 km dall'epicentro), a una profondità di 16 km. Il terremoto è stato ampiamente risentito in tutta l'area a est di Roma e all'interno della Capitale, soprattutto nei quartieri orientali.
Secondo Pio Lucente, sismologo e funzionario sismico di sala dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, quella al largo di Crotone “è un’attività sismica iniziata qualche settimana fa di cui l’evento di stamattina sembra essere quello principale, e che prevedibilmente sarà seguita da altri eventi di magnitudo inferiore. Insomma, non è un evento infrequente”. La sequenza di scosse, secondo lo scienziato, non rappresenta un particolare segnale di possibili rischi. “Il terremoto dell’Aquila del 2008 fu preceduto da una sequenza di scosse di minore entità – spiega Lucente – ma sia il terremoto del 2012 in Emilia che quello del 2016 in Italia centrale non furono anticipati da scosse di minore entità. La verità è che ogni fenomeno sismico ha caratteristiche specifiche e autonome, e che ogni anno nel nostro Paese si registrano decine di sequenze sismiche o di eventi sismici dell’entità di quello registrato stamani, che poi non hanno alcun seguito”. Infine, Crotone e il circondario, dice l’esperto dell’INGV, non è contemplata come area particolarmente a rischio – a differenza della Calabria interna – sulle carte di pericolosità realizzate dagli scienziati, una mappa costruita sulla base di circa duemila anni di rilevazioni e testimonianze registrate di eventi sismici, che permette di stimare un maggiore o minore grado di pericolosità. “Anche se – conclude Lucente – non è detto che un fenomeno sismico non si sia verificato in epoca precedente”.
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