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Intervista ad Alessandro Celli presidente del New Volley Borgo Sansepolcro

"Penso che la portata del virus sia stata sottovalutata"

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Il coronavirus visto sempre nell’ambito dello sport, ma da chi dirige società dilettantistiche e allo stesso tempo è imprenditore nella vita di tutti i giorni. Alessandro Celli, presidente del New Volley Borgo Sansepolcro, è al timone di una realtà la cui disciplina agonistica è da sempre presente nella tradizione della città. Con lui scambiamo alcune opinioni.

Presidente Celli, che idea si è fatto della situazione nella quale ci siamo ritrovati?

“Se debbo proprio dirlo, mi pare che la verità non ce la dicano fino in fondo. Forse a questo punto bisognerebbe che qualche virologo esperto ci informasse un po’ su tutto. Per ciò che riguarda il discorso salute, ognuno dovrebbe fidarsi del proprio medico, anche se quelli più esperti sono andati in pensione. E allora, rispettiamo le regole che ci hanno imposto su distanze da rispettare, mascherine e permanenza in casa, anche se alcune attività – come la mia – sono costrette a stare aperte”.

L’economia sta fortemente risentendo dell’emergenza coronavirus, per cui c’è voglia quanto necessità di ripartire. E allora?

“Sono d’accordo a metà. Comprendo benissimo le problematiche di chi ha costi di affitto, di dipendenti e di gestione più in generale dell’attività. Alcune aziende, per ripartire bene, dovranno fare i conti con un contesto non bello. Mi è venuta all’orecchio la notizia secondo cui sarebbe stata inoltrata domanda al prefetto perché alcuni esercizi avrebbero messo in atto l’asporto (mi riferisco alla ristorazione più in generale), magari con il rischio di aggiungere altre cose che non sarebbe consentito fare, a costo di rischiare una multa. Ribadisco allora il concetto: se ci hanno detto che bisogna stare chiusi, dobbiamo essere rigidi. La mia attività va avanti anche adesso, seppure a regime inevitabilmente ridotto con presenza “2 per 2” e con tutti gli accorgimenti possibili, anche se poi il lavoro è sensibilmente calato e allora mezza giornata stiamo a casa proprio per cercare di essere rispettosi”.

Il governo italiano ha operato nella maniera giusta oppure no?

“Sì, direi che le misure adottate sono quelle opportune; il problema è che sono state tardive, perché già mesi addietro (fine settembre-inizio ottobre) c’era stato un picco di influenza e sono convinto che vi fosse di mezzo anche allora il Covid-19, quindi penso che la portata del virus sia stata sottovalutata. E poi – piaccia o non piaccia – il governo che abbiamo attualmente è questo: non è il caso adesso di stare a guardare alle colorazioni politiche. Se ovviamente qualcuno non è d’accordo, alle prossime elezioni voterà diversamente”.

Le conseguenze nel mondo dello sport, soprattutto quello dilettantistico più in generale. E non parliamo soltanto della pallavolo: dopo questo sconvolgimento c’è il rischio che qualche società possa cancellarsi e magari è opportuno prediligere la soluzione “solidale” di lavorare in rete, come ha sostenuto quale sui collega?

“Scarterei l’ipotesi delle società che non ripartono, perché comunque ognuna ha i propri tesserati e non penso che li lascerà per strada. È chiaro che per contributi e sponsorizzazioni sarà molto dura: le aziende si ritroveranno meno soldi e i primi tagli riguardano proprio la pubblicità e i contributi alle attività sportive. Auspico quindi che la Federazione Pallavolo (mi riferisco al mio caso) segua i consigli dati anche da alcune società della massima serie e diminuisca i costi delle tasse gara, delle iscrizioni e di altre componenti, contribuendo al contenimento delle spese vive. Sull’altro fronte, le collaborazioni vanno benissimo, ma quando la distanza fra un luogo e l’altro supera i dieci chilometri la questione si complica per una serie di implicazioni di vario genere”.

Quali strascichi lascerà il coronavirus e quando riprenderemo la normalità?

“A livello di Covid-19, sono convinto che ce le porteremo dietro per un bel po’, specie chi si è salvato ma rimane affetto da patologie polmonari. Il giovane è in tal senso più avvantaggiato dell’anziano, poi però voglio essere ottimista e sparare che un giorno ci riprenderemo la nostra normalità, anche se ci vorrà del tempo”.    

Redazione
© Riproduzione riservata
21/04/2020 07:29:18


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