Notizie Nazionali Economia

Arriva il decreto Rilancio da 55 miliardi

Conte: come due manovre, ora soldi subito

Print Friendly and PDF

«Abbiamo fatto un lavoro incredibile», dice il premier. «Abbiamo approvato un decreto imponente con cui sosteniamo imprese, lavoratori e sistema sanitario ma gettiamo anche le base per il futuro, per la ripartenza», precisa il ministro dell’Economia. Al termine del Consiglio dei ministri Conte e Gualtieri non si limitano a spiegare i contenuti del Decreto Rilancio di 55 miliardi. Fanno di tutto per dare l’immagine di un governo che ha avuto uno scatto in avanti, ha saputo dare un colpo di reni per cancellare divisioni, polemiche, rischi di crisi della maggioranza. Alla stampa si presentano i rappresentanti delle forze che sostengono l’esecutivo. Il responsabile di via XX Settembre per il Pd, i ministri per lo Sviluppo economico Patuanelli (5S), dell’Agricoltura Bellanova (Iv) e della Sanità Speranza (Leu). Ognuno con le proprie proposte e quelle dei colleghi di partito approvate con soddisfazione. È con un pizzico di emozione da parte dell’esponente di Italia Viva che ha ingaggiato una dura lotta per la regolarizzazione dei migranti. «Voglio sottolineare - ha detto con le lacrime agli occhi Bellanova, che da giovane è stata una bracciante agricola in Puglia - un punto per me fondamentale, l’emersione dei rapporti di lavoro. Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili, da oggi possiamo dire che lo Stato è più forte del caporalato. Nelle campagne gli sfruttati potranno accedere a un permesso di soggiorno riconquistando la loro dignità». Poi un omaggio alla ministra dell’Interno Lamorgese che ha voluto questo «provvedimento di civiltà» attorno al quale il premier ha negato che si sia consumato «una battaglia cruenta». Sarebbe stato necessario «un approfondimento»: Conte ha pure ringraziato i grillini per aver voluto questo supplemento di riflessione che ha portato a escludere dalla sanatoria i condannati per reati come il caporalato e l’immigrazione clandestina. L’immagine di compattezza che il presidente del Consiglio ha voluto dare («grande lavoro di squadra, importante passo per la ripartenza») è servita per disegnare un orizzonte di vita politica più lungo possibile al suo governo. Nell’immediato è servito pure per giustificare tutto il tempo che c’è voluto per varare il Decreto Rilancio che doveva nascere ad aprile. Ma i contrasti politici e le difficoltà di reperire questa montagna di risorse che rappresentano due finanziarie in una, hanno richiesto molte settimane in più. E il presidente del Consiglio ha spiegato di avere avuto la chiara sensazione che ogni ora che passava sarebbe pesata sulle aziende e i lavoratori. Per Conte il governo ha lavorato nella consapevolezza delle difficoltà in cui si trova il Paese. Una manovra con delle prospettiva di ripresa economica e sociale. «Non abbiamo impiegato un minuto di più del necessario. Ci sono 25,6 miliardi (55 miliardi totali previsti dal decreto) a disposizione dei lavoratori», ha detto il premier. Ha aggiunto che «il grido d’allarme delle persone rimaste senza lavoro e senza reddito» non è mai sfuggito. Così come non sarebbe sfuggita la farraginosità delle procedure per assegnare le risorse a famiglie e aziende. Conte ha assicurato che è stato posto un rimedio. «Dobbiamo fare in modo che le risorse economiche arrivino in maniera rapida, semplice e veloce. Ma abbiamo comunque finora pagato l'85% della cassa ordinaria e quasi l'80% del bonus per gli autonomi. In totale abbiamo erogato misure per 4,6 milioni di lavoratori». Vedremo se cambierà qualcosa. Ci voleva del tempo, certo. Ma c’è da aspettarsi anche al Quirinale si prenderanno il tempo necessario per analizzare il decreto in ogni dettaglio visto che si tratta di un provvedimento di centinaia di pagine e che incrocia una moltitudine di tematiche. Il capo dello Stato poi vuole che si ricomponga un clima di serenità non solo nella maggioranza ma anche con l’opposizione. Un dialogo che avvenga in Parlamento e superi il problema dei Dpcm con i quali il governo ha regolato la vita e la libertà degli italiani durante la quarantena. Ma ora siamo nella fase due e il premier assicura un nuovo decreto in vista della scadenza delle misure il 18 maggio. «Proporrò ai ministri di adottare un decreto legge e non il tradizionale Dpcm: sarebbe la soluzione migliore per coinvolgere di più il Parlamento, anche perché siamo in una fase di allentamento, siamo usciti dalla fase più acuta».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
14/05/2020 08:46:01


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Economia

San Marino, è qui il nuovo paradiso fiscale: tasse al 6% per 10 anni >>>

Meno tasse per chi guadagna meno di 50mila euro: così può cambiare l'Irpef >>>

Vino Nobile di Montepulciano in salute: crescono produzione e mercato interno >>>

Angelo Gaja, il genio che ha cambiato il modo di fare il vino in Italia >>>

Bonus ristrutturazione 2024: dai beneficiari ai lavori ammessi. Tutto quello che c'è da sapere >>>

Case green: è allarme costi riqualificazione e svalutazione degli immobili >>>

Fisco, più tempo per pagare i debiti. Cartelle non riscosse stralciate in 5 anni >>>

Olio extravergine d’oliva, la crisi climatica infiamma i prezzi e crollano i consumi italiani >>>

Borghese: "Pago anche gli stagisti, offro 13ma e 14ma e aiuto il personale a trovare casa" >>>

Meno tasse per chi guadagna meno di 50mila euro: così può cambiare l'Irpef >>>