Dopo le riaperture scattano gli aumenti: andare dal parrucchiere può costare il 30% in più
Molti commercianti aretini contrari agli aumenti: "non esasperiamo i nostri clienti"
La riapertura delle attività, avvenuta lunedì 18, si sta portando dietro molte polemiche per gli aumenti che alcune attività commerciali hanno adottato. In provincia di Arezzo, molte persone si stanno lamentando, in particolare dei parrucchieri, dove si registrano aumenti anche del 30%. Aumenti, ma contenuti si registrano anche in alcuni bar, in particolare per la classica tazzina del caffè e gli aperitivi. Su questi aumenti ci sono le prese di posizione di alcuni imprenditori che giudicano sbagliato quando stanno facendo i loro colleghi “Già è tanto essere tornati a riaprire dopo due mesi di stop, crediamo non sia il caso di esasperare i clienti con l’aumento dei prezzi, in un momento di crisi di liquidità. E’ vero che le spese crescono e i margini di guadagno si assottigliano, ma se aumentiamo i prezzi, si riducono i clienti. Alla fine i nostri incassi restano gli stessi e facciamo anche arrabbiare il nostro pubblico. Gli italiani stanno facendo sacrifici e noi dobbiamo farli con loro”. L’aumento dei prezzi si registra anche al supermercato, dove alcuni tipi di verdura, sono saliti fino al 70%. Pasta e latte, per dire di due generi essenziali, sono aumentati del 10%.
Commenta per primo.