Sport Nazionale Calcio (Nazionale)

Play-off nel calcio, per la Serie A possibile rivoluzione a seguito del coronavirus

Sarri li ha già vinti due volte con la Sansovino e la Sangiovannese

Print Friendly and PDF

Playoff anche nel calcio? Ormai è una storia lunga più di un quarto di secolo, da quando nel 1993 la Serie C decise di assegnare così le ultime promozioni, ma in Serie A l’argomento era sempre rimasto tabù. Fino a ieri, perché l’emergenza coronavirus ha costretto la Federcalcio a prendere in considerazione anche gli spareggi per assegnare lo scudetto e decidere la terza retrocessione, nel caso l’eventuale ripartenza del campionato andasse incontro a un nuovo stop. Servirebbe dunque una formula più snella per arrivare ai verdetti e sarebbe una prima volta storica. Una rivoluzione che ogni tanto qualcuno propone per sfuggire alla noia di tornei già decisi in inverno, situazione ricorrente soprattutto da quando il nostro campionato non è più il più bello del mondo come negli Anni 80 e 90 e in vetta la concorrenza non è agguerrita come una volta. Gli otto titoli consecutivi della Juve, peraltro in testa anche al momento della sospensione, parlano chiaro.

In principio fu il basket

In Italia il primo sport di squadra a introdurre i playoff fu il basket, nel 1977/78: vinse Varese, prima anche nella stagione regolare. Oggi sono la normalità anche per volley, pallanuoto, rugby, hockey su pista e calcio a 5. Nonché calcio, sì, perché se la C vanta un’esperienza di più di due decenni, in B siamo - saremmo - al 16° campionato deciso da una coda. Com’è andata? L’esordio nella stagione 2004/05, dopo l’antipasto dello spareggio interdivisionale tra Perugia (15° in A) e Fiorentina (6ª B) di 12 mesi prima vinto dai viola e reso necessario dal caos della B a 24 squadre post caso-Catania (Gaucci), non portò benissimo alle due finaliste: Torino e Perugia si giocarono la promozione fino al 120’ della finale di ritorno al Delle Alpi, ma poi fallirono entrambi i club. I granata ripartirono dalla B con Cairo, gli umbri addirittura dalla C. Fu il primo anno di una formula con semifinali e finali tra 3ª e 6ª confermata fino al 2012/13, a parte il 2006/07, quando Juve, Napoli e Genoa staccarono la quarta di 10 punti (ne servivano 9) e i playoff non si giocarono. Sempre promossa la 3ª (oltre a 1ª e 2ª della regular season, va da sè) con una sola eccezione: la Sampdoria 2011/12, che chiuse 6ª a -13 dal Sassuolo (67 punti contro 80) ma lo eliminò in semifinale per poi battere il Varese che a sua volta a sorpresa aveva fatto fuori il Verona. Per il Toro record di finali: ci sono anche quelle del 2006, la grande rimonta sul Mantova, e del 2010, ko con il Brescia.

Incertezza fino all’ultimo

Dal 2013/14 partecipano sei squadre, con turno preliminare 6ª-7ª e 5ª-8ª in gara unica (in casa della squadra meglio piazzata) prima di semifinali e finali. Sorprese aumentate a cominciare proprio dal primo atto: solo 5 volte su 12, finora, è passato chi giocava in casa. Quanto alle promosse, in sei stagioni con la nuova formula solo in un’occasione è salita la terza: il Frosinone – terzo anche adesso – capace di rimontare il Palermo (1-2 e 2-0) nella finale 2018. Altrimenti in Serie A ci sono andate tre volte le quarte (Cesena 2014, Bologna 2015 e Pescara 2016) e due le quinte, il Benevento 2017 e il Verona dell’anno scorso, dopo aver ribaltato con il 3-0 del Bentegodi il 2-0 incassato nella finale di andata dal Cittadella. Quattro volte su 15, parlando invece dei playout, si è salvata la squadra piazzata peggio, l’ultima volta però nel 2010 (Triestina sul Padova), mentre in tre occasioni (2008, 2013 e 2017) non si sono giocati per eccessiva distanza in classifica. Dodici mesi fa salva la Salernitana ai rigori sul Venezia: l’epilogo dal dischetto era stato deciso in caso di arrivo a pari punti al termine della regular season.

L'unica «finale» nel 1964

Adesso potrebbe toccare alla Serie A. Maurizio Sarri (nella foto) capolista si consoli, l’allenatore della Juve in carriera ha già vinto due volte i playoff, alla Sansovino (D) nel 2003 e alla Sangiovannese (C2) nel 2004. Vero però anche che in due occasioni è stato eliminato: con l’Alessandria in Prima Divisione nel 2011 e con l’Empoli in B nel 2013, superato in finale dal Livorno. Lotito, presidente della Lazio seconda a -1 che ha proposto l’idea di una «finale scudetto» con la Juve, può sperare: a patto di arrivarci, in finale. Sarebbe la «seconda» nella storia del campionato italiano a girone unico, 56 anni dopo l’unico spareggio, Bologna-Inter 2-0 nel 1964.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
22/05/2020 08:48:48


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Calcio (Nazionale)

Mancini si è dimesso, non è più il commissario tecnico della Nazionale di calcio >>>

E' morto Bruno Bolchi, ex calciatore dell'Inter e allenatore (poco fortunato) dell'Arezzo >>>

La bella favola di Matteo Brunori, dal Villabiagio alla B con il Palermo >>>

Il congedo del tifernate Francesco Magnanelli, capitano e "bandiera" del Sassuolo con 520 presenze >>>

Addio ad Alberto Michelotti, arbitro internazionale venuto anche a Sansepolcro >>>

Il Covid-19 ferma anche la Serie D fino al 23 gennaio >>>

Serie B: giusto pareggio (1-1) fra Perugia e Ternana nel derby umbro >>>

Riaperte le sale stampa degli stadi "Renato Curi" e "Libero Liberati" >>>

Il calendario asimmetrico della nuova Serie A: partenza in salita per Juve e Milan >>>

Alessio Cerci, dall'Arezzo tenta il rilancio a quasi 34 anni negli Stati Uniti >>>