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Coronavirus, contagi stabili: 593 nelle ultime 24 ore. Calano le vittime: 47 meno di ieri

Si conferma il caso-Lombardia. Un picco registrato in Emilia Romagna

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Restano stabili i numeri sui nuovi contagi, sono 593 oggi contro i 584 di ieri. Ma la maggior parte dei casi continuano a concentrarsi in Lombardia, che con 382 positivi si mantiene più o meno come ieri al 64% del totale a fronte di 15.500 tamponi eseguiti in giornata, il 20% dei 75mila totali nel Paese. Tanto per capire: il Sud e le isole contano oggi 11 nuovi contagi in tutto, con Sardegna, Calabria e Basilicata a quota zero. Calano invece significativamente i decessi, oggi 70, meno 47 rispetto a ieri. Sempre meno i ricoverati, sia nei reparti Covid ordinari ( -350) che nelle terapie intensive (-16), dove oramai i pazienti con infezione da Coronavirus sono solamente 489.

Un brusco aumento dei casi su registra in Emilia Romagna, dove se ne contano 74, ben 58 in più di ieri. Meglio invece il Piemonte con 58 nuovi contagi, 15 meno di ieri. Stesso discorsi per la Liguria dove i contagi sono 16, meno 23 di quelli notificati 24 ore prima. Sono 8 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati stamane in Veneto, gli stessi di ieri per un dato totale di 19.125 soggetti dall'inizio dell'epidemia. Nessun decesso è avvenuto da ieri sera. Il dato complessivo dei morti resta perciò fermo a 1.898. Nessun decesso e 2 nuovi casi Covid su 1.042 tamponi nelle ultime 24 ore in Alto Adige, dove ieri non si era registrato nessun nuovo caso.

Risalgono da 11 a 21 i nuovi contagi nel Lazio, che conta anche 7 decessi, mentre a Roma i casi conteggiati nelle ultime 24 ore sono 11 contro i 5 di ieri. Un altro decesso, sempre in provincia di Brindisi come ieri, e 5 nuovi contagi contro i 10 di ieri oggi in Puglia su 2.447 tamponi eseguiti. La Basilicata torna a zero contagi: ieri era stato registrato un nuovo caso positivo al coronavirus, invece oggi la task force regionale ha comunicato che sono tutti negativi gli ultimi 608 tamponi analizzati. Con due nuovi guariti (in totale 338) il numero degli attualmente positivi è sceso da 34 a 32, mentre dallo scorso 9 maggio è fermo a 27 quello delle vittime.

Buone notizie per chi sta programmando le vacanze in Sardegna, oltre che ovviamente per i suoi abitanti. L’isola è infatti sempre più vicina al Covid free. Anche oggi, settimo giorno consecutivo, non si registrano nuove positività al virus e nemmeno decessi. I casi accertati in Sardegna dall'inizio dell'emergenza restano complessivamente 1.355, 130 le vittime. È quanto rilevato dall'Unità di crisi regionale nell'ultimo aggiornamento. In totale nell'Isola sono stati eseguiti 54.587 test. I pazienti ricoverati in ospedale sono in tutto 40, di cui 2 in terapia intensiva, mentre 160 sono le persone in isolamento domiciliare.

Intanto la Fondazione Gimbe fornisce un’analisi sul periodo post lockdown (4-27 maggio 2020) supportata dai dati, che sembrerebbe sconsigliare la riapertura dei confini in Lombardia, Piemonte e Liguria. La Percentuale di tamponi diagnostici positivi risulta superiore alla media nazionale (2,4%) in 5 Regioni: in maniera rilevante in Lombardia (6%) e Liguria (5,8%) e in misura minore in Piemonte (3,8%) Puglia (3,7%) ed Emilia-Romagna (2,7%). Andando ad analizzare il numero di tamponi diagnostici per 100.000 abitanti rispetto alla media nazionale (1.343), svettano solo Valle d’Aosta (4.076) e Provincia Autonoma di Trento (4.038). Nelle tre Regioni ad elevata incidenza dei nuovi casi, la propensione all’esecuzione di tamponi rimane poco al di sopra della media nazionale sia in Piemonte (1.675) che in Lombardia (1.608), mentre in Liguria (1.319) si attesta poco al di sotto.

Ma è nell’incidenza di nuovi casi per 100.000 abitanti rispetto alla media nazionale (32), che svettano nettamente Lombardia (96), Liguria (76) e Piemonte (63). Se il dato del Molise (44) non desta preoccupazioni perché legato a un recente focolaio già identificato e circoscritto, quello dell’Emilia-Romagna (33) potrebbe essere sottostimato dal numero di tamponi diagnostici (1.202 per 100.000 abitanti) ben al di sotto della media nazionale (1.343).

La regione Lombardia ha nel frattempo querelato il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, che in un intervista televisiva aveva accusato la stessa regione di aver “aggiustato i dati” per velocizzare le riaperture.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
28/05/2020 19:51:33


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