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Ancora scontri a Minneapolis, arriva la Guardia Nazionale

Le proteste dilagano in tutta America: 30 arresti a New York

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Dilaga la rivolta negli Stati Uniti a seguito delle proteste per la morte di George Floyd, l'afroamericano di 46 anni arrestato dalla polizia. Centri commerciali devastati, auto in fiamme, strade invase dai lacrimogeni, collegamenti pubblici sospesi a Minneapolis. La Guardia nazionale del Minnesota ha annunciato su Twitter la mobilitazione delle sue unità mentre «Abbiamo attivato più di 500 soldati per Saint Paul, Minneapolis e le comunità limitrofe - si legge - La nostra missione è proteggere le vite, tutelare le proprietà e il diritto a manifestare in modo pacifico». La gente è scesa in piazza anche in altre città degli Stati Uniti, da Memphis a Los Angeles, da Denver a New York. I procuratori hanno promesso un'indagine «rapida» pur di allentare la tensione. Su tutti i notiziari anche sono passate le immagini sconvolgenti dell'arresto, avvenuto lunedì sera: si vede uno dei quattro agenti, identificato come Derek Chavin, 44 anni, tenere bloccato a terra Floyd, premendo il ginocchio sul collo, mentre l'uomo continua a ripetere «non respiro, amico, non respiro, sento male dappertutto, io resto fermo, ma non farmi morire». Il poliziotto continua a premere il ginocchio per alcuni minuti e a dire «rilassati». L'afroamericano, sospettato di truffa ma risultato innocente, si era sentito male. Ricoverato in ospedale, era morto dopo un'ora. Il dipartimento di polizia aveva classificato il caso come «incidente medico», ma il video di un testimone che ha ripreso le fasi dell'arresto è finito in rete, portando alla luce il caso. I quattro agenti sono stati subito licenziati, ma alla gente non basta. Vogliono l'arresto. Il presidente Donald Trump ha definito il video in cui George Floyd viene soffocato fino alla morte «uno spettacolo scioccante». Il capo della Casa Bianca ha lanciato un appello perché finiscano gli scontri. Appello caduto nel vuoto. Nella notte un incendio è esploso all'esterno del commissariato degli ex agenti coinvolti nella morte di George Floyd e l'edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump. Non distante dal luogo in cui Floyd è stato soffocato, un gruppo di facinorosi ha tentato di assaltare un mall ma è stato respinto dai gas lacrimogeni della polizia. I media locali riportano come i manifestanti sono riusciti ad entrare nel commissariato frantumando i vetri delle finestre, vandalizzando gli uffici e dando alle fiamme parte dell'edificio. Quest'ultimo è stato evacuato per sicurezza, dopo che gli agenti hanno esploso alcuni proiettili di gomma contro i dimostranti. Altri edifici della zona sono stati distrutti appiccando dei fuochi. A Denver, in Colorado, è scattato il lockdown dello State Capitol, l'assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati mentre era in corso una manifestazione per protestare contro la morte di George Folyd, a Minneapolis, per mano della polizia. E proteste anche a New York dove almeno 30 persone sono state arrestate durate una manifestazione di protesta. Momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove c'è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell'immondizia e aver bloccato la circolazione.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
29/05/2020 14:30:03


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