Coronavirus, dalla Bce altri 600 miliardi per il fondo anti-pandemia
Acquisti prolungati a giugno 2021
La Bce quasi raddoppia, sbaragliando le previsioni dei mercati. Il consiglio direttivo ha aumentato di 600 miliardi il Pepp, il programma di acquisto di debito per l'emergenza pandemica da 750 miliardi di euro lanciato a marzo con cui si è data la flessibilità di comprare una larga proporzione di titoli dei Paesi più colpiti, privilegiando l'Italia e i partner della sponda mediterranea. Il Pepp sale così a 1350 miliardi di euro totali, un ammontare che fornirà ampia copertura alle forti emissioni di debito necessarie agli Stati per far fronte allo shock economico. Il programma, da una scadenza iniziale fissata a dicembre prossimo, viene ora esteso fino «almeno a tutto giugno 2021». Una sorpresa per gran parte degli investitori, visto che le previsioni medie raccolte dalla Bloomberg indicavano un aumento di 500 miliardi tenendo conto del fatto che la Commissione europea ha lanciato un vasto programma di stimolo di bilancio. Se, poi, da un lato, la Bce ha lasciato invariati i tassi (a -0,50% quello sui depositi e a zero quello sui rifinanziamenti principali), dall'altra c'è l'impegno a reinvestire i titoli man mano che arriveranno a scadenza: quelli comprati col Pepp, almeno fino a 2022. Quelli del «vecchio App» - il Qe di Draghi, che prosegue a tempo indefinito al ritmo di 20 miliardi di acquisti al mese più i 120 miliardi aggiuntivi per il 2020 - per tutto il tempo che la Bce giudicherà necessario.
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