Proiettile calibro 6.25 inviato al presidente di Confindustria Bergamo
Nella busta c'era anche una lettera firmata dai "Nuclei proletari lombardi"
Non si ferma la scia di minacce e intimidazioni contro i vertici della politica e dell'imprenditoria lombarda. A pochi giorni dalle minacce contro Marco Bonometti, numero uno di Confindustria Lombardia, ieri un proiettile calibro 6.25 è stato mandato al presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia. La missiva è stata in realtà inviata alla sede de “L’Eco di Bergamo” e indicava come destinatario il direttore del quotidiano, Alberto Ceresoli. E proprio lo stesso giornale bergamasco, territorio dove il virus ha fatto strage, ne ha dato notizia. Nella busta non c'era solo il proiettile, ma anche una lettera di rivendicazione, firmata da sedicenti “Nuclei proletari lombardi”. Si legge nel testo scritto al computer: «Il signor Stefano Scaglia di Confindustria sappia che non dimentichiamo mai. Una bara in più non si nega a nessuno mai o lui o un suo familiare. Sempre solo questo potrà ridare dignità a chi è morto sul lavoro. Dove non arriva il Covid arriviamo noi».
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