Rubrica Lettere alla Redazione
Le Poste e il disservizio che non guarisce
Forte ridimensionamento dell'ufficio di Sestino
Con la necessità della distanza sociale - conseguente al Coronavirus – anche l’ufficio postale di Sestino ha subito un evidente ridimensionamento dei servizi: apertura per soli tre giorni alla settimana. Lunedì, mercoledì, venerdì dalle ore 9 in poi. Con la riapertura di molte attività, si pensava che anche l’Ufficio postale tornasse ad una perlomeno “quasi normalità”. Nulla. In quei tre giorni concessi, ore di attesa e file continue all’aperto, che piova o che bruci il solleone. Insomma, le Poste di Sestino non sono “guarite”. E ciò appare più strano perché uffici limitrofi - che le varie direzioni della società sanno bene che hanno un volume di lavoro ben minore di quello di Sestino - sono state riaperte tutti i giorni, con orario al pubblico dalle ore 8.20. Il malessere è palpabile tra la gente e basta mettersi in fila per accorgersene. La “testardaggine postale” appare ancora più proterva, se si pensa che prossimamente l’ufficio sestinate gestirà anche la tesoreria comunale, da sempre in passato fatta dalla ex Cassa di Risparmio di Firenze. Chi scrive è un cittadino che va in fila e perciò conosce il disappunto della gente. E tutti si chiedono se qualcuno si è interessato o si interessa, perché le proteste allo sportello all’unico dipendente non hanno – ovviamente - risolto il problema. C’è anche chi si sposta nelle Marche per spedire un pacco o altro. Il “servizio postale” che registra anche altri problemi dimostra anch’esso come la voce degli “ultimi” non crea “audience”, non gioca in Borsa. E occorre tanta volenterosa insistenza da parte di tutti. Sperando che basti. Per cui qui a Sestino possiamo continuare a stare in fila.
(Giancarlo Renzi- cittadino di Sestino)
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