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Da ieri l'ospedale di Bergamo è "covid free"

Dopo 137 giorni di emergenza un lungo applauso ha sancito la fine dell’emergenza

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Un lungo applauso “liberatorio” in una “giornata estremamente importante”, perché dopo 137 giorni il reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo – in prima linea nell’emergenza coronavirus che ha colpito la Lombardia e soprattutto la bergamasca, con migliaia di morti e ricoverati – è finalmente vuoto. Nelle stanze del reparto, dove il primo paziente da attaccare a un ventilatore era arrivato lo scorso 23 febbraio, non c’è più neanche un paziente intubato. “Abbiamo fatto questo applauso liberatorio che è quello che ognuno di noi ha fatto al proprio compagno di avventura: la vera forza è stata che tutti quanti, medici, infermieri, personale e tecnici uniti in questi mesi nel combattere questo nemico terribile, alla fine hanno vinto. E la vittoria è arrivata”, ha commentato Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza e area critica dell’ospedale, dove lavorano nelle terapie intensive circa 400 operatori tra tra medici, infermieri, operatori di supporto e personale delle pulizie. Nell’annunciare lo svuotamento della terapia intensiva, il team del nosocomio bergamasco ha anche osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del Coronavirus: nella bergamasca sono circa sei mila e migliaia sono stati i contagiati. Nei giorni più critici dell’emergenza il Papa Giovanni XXIII era arrivato a ospitare oltre cento pazienti intubati. Per Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’ospedale, la notizia del reparto finalmente Covid-free “è un momento di grande emozione: oggi vediamo questi operatori finalmente vestiti delle normali divise" invece che gli 'scafandri' anti-contagio che abbiamo imparato a conoscere durante la pandemia e che rendevano il lavoro di medici, infermieri e operatori socio sanitari molto più faticoso. La manager, anche lei colpita da Sars-CoV-2 nelle prime settimane della crisi coronavirus, esprime l'augurio “che questa sia davvero una fase discendente”, e che “non torni più il grande incubo in cui ci siamo ritrovati a lavorare nei mesi di marzo e aprile”. “Abbiamo raggiunto numeri importantissimi - ha sottolineato il direttore generale – con un centinaio di pazienti ricoverati nelle fasi acute dell'emergenza. Oggi il nostro reparto di rianimazione torna a dedicarsi a tutte le patologie che noi seguiamo qui al ‘Papa Giovanni’, senza più pazienti Covid.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
08/07/2020 21:49:55


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