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Delirio grillino contro polizia: "No Tav? Qui ci militarizzano"

Le dichiarazioni surreali della consigliera regionale grillina Francesca Frediani

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"Un attentato" che sarebbe potuto "finire in una vera e propria tragedia". Sono queste le parole usate dal segretario generale del Siulp di Torino, Eugenio Bravo, per denunciare il sabotaggio della colonna di mezzi della polizia di Stato che sabato notte stava percorrendo la galleria Cels della Val di Susa in direzione del cantiere Tav di Chiomonte.

Il tragitto era disseminato di chiodi a tre punte, lasciati da chi, evidentemente, è pronto davvero a tutto pur di ostacolare la realizzazione della Torino-Lione. Un gesto sconsiderato che non è stato rivendicato e sui cui adesso indaga la Digos. Si è discusso anche di questo nel corso della seduta del consiglio regionale piemontese di ieri.

È stato l'assessore alla Semplificazione, Maurizio Marrone, a ricordare che "i recenti agguati non giovano né all'immagine turistica della Valle né alla sua attrattività rispetto a visitatori esterni" perché "mettono a grave rischio l'incolumità dei turisti che transiteranno e transitano sull'autostrada".

Un ragionamento che ha fatto saltare sulla sedia Francesca Frediani, consigliera del Movimento Cinque Stelle a Palazzo Lascaris. Secondo la pentastellata, infatti, "è molto peggio vedere un territorio militarizzato piuttosto che sapere che c'è qualcuno che difende il territorio e l'ambiente". La replica di Marrone non si è fatta attendere: "Io quando vedo le forze dell'ordine mi sento rassicurato". "Forse - lo incalza la Frediani - non si è mai trovato dalla parte giusta, cioè la nostra".

"Delirare di militarizzazione della Val di Susa o difesa del territorio, mentre si commenta un agguato alla polizia che rasenta il terrorismo, è inaccettabile, soprattutto se tali posizioni arrivano da una esponente istituzionale di un partito di governo come il Movimento Cinque Stelle", racconta Marrone ai nostri taccuini, chiedendo ai pentastellati di prendere definitivamente le distanze dalle frange più estreme dei No Tav.

Una richiesta irricevibile, almeno per la Frediani, che ha fatto della lotta alla Torino-Lione un trampolino di lancio per la Regione, diventando la referente istituzionale della galassia No Tav. In passato si era già fatta notare per aver difeso l'indifendibile. Nel 2017 avevano fatto discutere le sue richieste di scarcerazione di Andrea Bonadonna, leader giovanile del centro sociale Askatasuna, arrestato negli scontri che hanno fatto da cornice al G7 di Venaria.

Lo scorso dicembre, invece, aveva speso parole in difesa dei No Tav accusati di aver coordinato l'assalto al cantiere di Chiomonte del 27 luglio 2019: "Violenti, antagonisti, ala oltranzista, non sapete di cosa parlate. Noi siamo semplicemente dalla parte giusta".

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
09/07/2020 07:05:09


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