Coronavirus: a Roma e dintorni anche feste "selvagge"
Serate affollate a Villa Borghese, party con 350 invitati all'Argentario e raduni disco a Fiumicino
Non solo assembramenti nella piazze della movida, di fronte a bar e localini all'ultimo Spritz. La voglia di normalità e ripartenza post emergenza oltrepassa aperitivi e appuntamenti on the road delle notti d'estate in città. E sconfina nelle feste e nei raduni senza freni e soprattutto senza limiti di distanza, dimenticando qualsiasi norma anti Covid. Accade a Roma e dintorni, fra Lazio e Toscana. Si va dalle sovraffollate serate disco a Villa Borghese, nel cuore della Capitale, agli incontri con calca in un locale a Fiumicino, sulla costa a nord dell'Urbe fino ad arrivare ai festoni all'Argentario, fra le destinazioni preferite dell'intellighenzia romana in vacanza. In tutti e tre i casi sono intervenute le forze dell'Ordine.
Festa non autorizzata
Per quanto riguarda la festa con 350 persone in una villa a Porto Ercole (Grosseto) sono stati anche denunciati padre e figlio che avevano organizzato il mega ricevimento senza le previste licenze e ignorando il divieto di assembramenti per il contenimento della diffusione del coronavirus. Sabato notte i carabinieri sono intervenuti nella lussuosa residenza dopo numerose segnalazioni al 112 trovandosi nel bel mezzo di una festa affollatissima con musica ad alto volume e soprattutto senza alcuna misura anti Covid. Nessun tipo di distanziamento e meno che mai mascherine indossate come protezione individuale. I due denunciati dovranno rispondere in concorso dei reati di trattenimenti pubblici senza licenza, apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo, disturbo della quiete pubblica e violazione del divieto di assembramento. Poche ore dopo, all'alba e ancora di fronte alla villa in questione, sono stati identificati e denunciati anche sei ragazzi, quattro dei quali minorenni, per una rissa scoppiata per futili motivi. Fuggiti, hanno lasciato un ragazzo ferito all'ingresso della casa.
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