I 100 anni della grande Franca Valeri, maestra di ironia
Da Signorina snob a 'Cambio di cavalli': il secolo di vita dell'attrice milanese
''Ogni volta che mi illudo d'incontrare quel signore che ritengo sia il teatro, mi rendo conto di vivere la più bella illusione della mia vita'' ha sempre dichiarato Franca Valeri ed è in questa illusione, in questo incontro il segreto della sua vitalità, della sua longevità senza mai perdere il contatto col mondo e le sue trasformazioni, particolarmente evidente in questo momento in cui compie 100 anni, essendo nata nel 1920 a Milano, di buona famiglia di origine ebraica. Facile dire, di un' artista che ha interpretato da subito dopo la guerra i vizi, i mutamenti, le debolezze di una società in grande trasformazione e poi decadenza, ricordando che questa signora, colta, ironica, di gusto è stata la prima vera voce femminile autonoma della scena italiana, sin dal suo debutto nel 1948.
In ''Bugiarda no, reticente'' poco prima dei 90 anni: aveva scritto ''La nostra generazione era preparata. La preparazione non è solo forza fisica, ed e' indubbio che noi siamo più robusti dei giovani, l'esercizio è soprattutto di genere morale''. Allora ancora saliva in scena e stava per debuttare con una nuova commedia, ''Non tutto è risolto'', mentre si batteva pubblicamente e riusciva a far cancellare il progetto di una discarica vicino a Villa Adriana. E mentre tutti la ricordavano ancora come la Signorina Snob o la Sora Cecioni, figure divenute icone popolari di strepitoso successo e di cui a lungo si è sentita prigioniera, amava sottolineare come a un certo punto avessero ''riconosciuto Franca Valeri come scrittrice e autrice di vari libri e commedie'' e non più solo come attrice comica tv, tra l'altro tradita sulle sue origini culturali dal proprio nome d'arte, derivato dal raffinato poeta francese Paul Valery, ''perché mio padre non voleva facessi teatro'', al posto dell'originale Franca Maria Norsa.
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