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Piazza Burri, Bacchetta risponde a Lignani Marchesani: "La Fondazione vuole realizzare il progetto"

E' comunque opportuno un confronto in commissione su un investimento così importante

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“La Fondazione Albizzini ha ribadito la forte volontà e l’impegno di realizzare piazza Burri, nel rispetto dell’accordo che è stato votato in consiglio comunale, ma è comunque opportuno che ci sia un confronto chiaro e trasparente in commissione con i rappresentanti del sodalizio, perché un progetto così importante per la città merita che i consiglieri comunali possano avere l’opportunità di approfondire tutti gli aspetti nella massima trasparenza”. E’ quanto ha dichiarato il sindaco Luciano Bacchetta rispondendo all’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, che aveva chiesto conferma “dell’impegno a realizzare piazza Burri entro giugno 2021” e aveva sollevato la “necessità di audire al più presto i rappresentanti della Fondazione Palazzo Albizzini in quota al consiglio comunale riguardo la situazione del reperimento dei fondi per la realizzazione della piazza e sulla conferma dei progetti a suo tempo pubblicamente illustrati”. Con il documento l’esponente della minoranza chiedeva anche di conoscere “le tempistiche inerenti le opere di urbanizzazione e viabilità necessarie all’amministrazione comunale e gli stati di avanzamento al riguardo dal 23 giugno 2018”. Nel ribadire di non aver nulla da eccepire sul progetto, Lignani ha chiesto in aula “una conferma ufficiale dell’interessamento da parte di investitori stranieri, perché non sarebbe la stessa cosa se l’investimento fosse sostenuto dalla Fondazione, intaccando il proprio patrimonio”. “Piazza Burri è tra i vari obiettivi che il maestro Burri ha posto alla Fondazione, come il Teatro Continuo di Milano e i lavori del Cretto di Gibellina ai quali la Fondazione ha contribuito considerevolmente”, ha chiarito nel suo intervento Bacchetta, che ha evidenziato: “per la piazza c’è, dunque, un vincolo morale, raggiungere questo obiettivo da parte della Fondazione è un preciso impegno per realizzare i desideri del maestro”. Il sindaco ha, quindi, riferito i contenuti di un recente incontro informale con l’architetto Tiziano Sarteanesi, “che ha ribadito la volontà del sodalizio di lavorare sull’obiettivo”. “Certamente l’emergenza da Covid-19 in questi ultimi 3-4 mesi ha creato difficoltà nelle relazioni con gli investitori, che però sono state ristabilite e la Fondazione non ha motivo di dubitare che si possa andare avanti”, ha spiegato il primo cittadino. “C’è però anche l’altra ipotesi, che non va mai scartata, ovvero l’investimento diretto della Fondazione, perché, se partiamo dall’assunto che è un impegno della Fondazione realizzare piazza Burri, possiamo arrivare anche all’altra conclusione, ovvia, che in un modo o nell’altro, sempre nella massima trasparenza dell’investimento, quest’obiettivo va raggiunto e realizzato”, ha puntualizzato Bacchetta. “Per noi l’interlocutore è solo la Fondazione, che ringraziamo per l’impegno – ha ribadito il sindaco - se ci saranno finanziamenti esterni bene, altrimenti sarà la stessa Fondazione a onorare quest’impegno”. “E’, quindi, molto opportuna una riunione in commissione per fare il punto della situazione, in modo che l’architetto Sarteanesi possa riferire quello che ha detto a me ed essere rassicurante come lo è stato con me”. Il sindaco ha quindi confermato che “il primo passo per l’attuazione del progetto sarà la demolizione dell’ex scuola Garibaldi”, sottolineando che “le questioni urbanistiche sono state sostanzialmente risolte attraverso una serie di incontri con i nostri tecnici, per cui credo si possa procedere spediti, anche se sulla tempistica è opportuno confrontarsi con i rappresentanti della Fondazione”. ”E’ necessario passare alla fase operativa, tenendo conto che mi risulta come anche la questione delle aree circostanti, in particolare della zona degli ex molini Brighigna e del Consorzio agrario, stia arrivando a una soluzione molto interessante, visto che ci sono già degli interlocutori privati, per cui credo si riuscirà a contemperare le diverse esigenze”. In sede di replica, il consigliere Lignani ha sottolineato l’opportunità di “convocare la commissione consiliare preposta quando ci saranno elementi concreti, anche se dovesse essere a metà settembre”. “Le questioni sono due: la conferma dell’interesse dell’investitore straniero e la definizione di un cronoprogramma certo”, ha detto Lignani, che ha osservato: “se la Fondazione è stata così brava da trovare un investitore che copre i costi abbiamo il dovere di riconoscerne i meriti e di interferire il meno possibile, ma se diventasse un investimento della Fondazione qualche ragionamento dovrebbe essere fatto, perché il Comune ha la necessità in questo caso di monitorare la situazione”. “Sono in ballo 12 milioni di euro della Fondazione, che però sono della comunità tifernate”, ha concluso Lignani.

Redazione
© Riproduzione riservata
05/08/2020 14:15:50


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