Indagato il presidente di Tiemme Massimiliano Dindalini
Guerra per il controllo sui bus della Regione Toscana
Il presidente di Tiemme Massimiliano Dindalini è indagato dalla procura di Firenze con l'accusa di interruzione di pubblico servizio, per aver ostacolato il passaggio del parco mezzi e del personale ai francesi di Autolinee Toscana vincitori della gara regionale. Nasce tutto da un esposto del governatore Enrico Rossi, che appunto ipotizza l'ostacolo al trasferimento in favore dei francesi, a sua volta vittima dell'esposto di alcune delle società che potrebbero perdere il servizio, che gli è costato un'accusa di turbativa d'asta. Un altro capitolo, dunque, della guerra che si è scatenata per il controllo del trasporto su bus regionale. Tutto era iniziato con l'indizione della gara che stavolta, in un botto solo, comprendeva in un solo lotto l'intera Toscana. Le vecchie società, in gran parte controllate dagli enti locali e con amministratori di nomina politica (Dindalini era l’ex segretario della provincia di Arezzo del Pd), si consorziano in Mobit, contendente unico, mentre i francesi scendono in gara con Autolinee Toscane e vincono. Un risultato che i perdenti nona accettano, tanto da ricorrere prima al Tar e poi al consiglio di stato, che però confermano l'esito della gara pubblica
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