Viviana, caccia ai testimoni: l’identikit della famiglia che potrebbe aver visto Gioele
Il piccolo era in auto con la mamma: la conferma da un video
L’appello era partito subito ed era stato rilanciato a La Stampa dal procuratore di Patti, Angelo Cavallo, che guida l’inchiesta: “Chi sa parli”. Adesso la richiesta accorata diventa quasi una caccia a quei testimoni (gli unici) che hanno visto “una donna con un bambino scavalcare il guard rail” sul luogo della scomparsa di Viviana Parisi e del piccolo Gioele, lunedì scorso, lungo l’autostrada tra Messina e Palermo, all’altezza del paese di Caronia. Lo hanno riferito ai giovani automobilisti che hanno chiamato il soccorso stradale dalla prima piazzola utile e che sono stati ascoltati dalla procura. La registrazione della telefonata di Sos, passata al vaglio degli inquirenti con grandissima attenzione, rivela sullo sfondo il dialogo tra chi parla e questi altri testimoni che però sono ancora ignoti. E’ questa circostanza che dà al procuratore la “ragionevole certezza” che Gioele fosse con la madre al momento dell’incidente contro il furgone nella galleria Pizzo Turda, l’incidente dopo la quale Viviana si è allontanata a piedi. Come avrebbero potuto dire che proprio una donna c’era e con un bambino senza sapere nulla degli occupanti della macchina ferma in galleria? Adesso di questi testimoni la procura dà una descrizione precisa, dopo avere sentito nuovamente gli automobilisti che hanno chiamato il soccorso. Si tratta di una famiglia: un uomo stempiato con una maglietta arancione, una donna con un abito blu e i capelli raccolti e due figli adolescenti. Il padre e uno dei figli (particolare significativo e finora non emerso) avrebbero perfino scavalcato il guard rail per cercare la mamma e il bambino prima di ripartire. Gli automobilisti ascoltati dalla procura non hanno preso il loro numero di targa ma hanno ribadito di ricordare il loro accento settentrionale. Turisti di passaggio, con ogni probabilità, che nonostante il clamore della vicenda, non hanno finora raccolto l’appello del procuratore a rivolgersi “a qualsiasi presidio delle forze dell’ordine, in tutta Italia”. Sentirli sarebbe particolarmente importante per sapere se Gioele era in braccio alla madre o camminava accanto a lei. Questione fondamentale per capire se il bambino fosse vivo o morto (o svenuto) quando Viviana si è addentrata per i campi a fianco dell’autostrada, percorrendo un chilometro e mezzo e finendo poi in una radura dove è stata trovata morta sabato scorso. L’incidente non era stato grave, ma se il bambino non avesse avuto la cintura di sicurezza avrebbe potuto sbattere la testa. C’è un video sui social dei genitori che lo ritrae con loro in macchina senza la cintura.
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