Scrutatori rinunciano per paura del virus: Genova recluta volontari su Facebook
In Puglia metà dei nominati dice no: rischio paralisi nei seggi ospedalieri
A Genova il Comune si è visto costretto a mettere un annuncio su Facebook per reclutare scrutatori e presidenti di seggio. Fino a ieri si contavano 855 rinunce tra gli scrutatori, su un totale di 2644 nominati. Circa un terzo ha preferito declinare, un dato nettamente superiore rispetto alle precedenti elezioni. Se non si dovessero trovare i sostituti, la soluzione sarebbe quella di spostare alcuni impiegati comunali nei seggi. Situazione complicata un po’ in tutta la Liguria: a Imperia hanno dovuto sostituire 114 scrutatori su 180, a Savona la metà ha dato forfait, a la Spezia l’ufficio elettorale deve rimpiazzare una ventina di presidenti di seggio che pare abbiano presentato certificati medici con le cause più disparate.
Problema simile a Firenze, dove hanno detto no 110 presidenti, su un totale di 360 nominati dalla Corte d’Appello, e la metà esatta degli scrutatori: 730 su 1470. Effetto Covid, cinque anni fa il problema aveva riguardato solo un quarto dei presidenti e un terzo degli scrutatori. Scendendo in Puglia, le rinunce riguardano circa la metà dei nominati, tra presidenti e scrutatori. Dato che si alza a Bari, dove si è tirato indietro il 68% dei presidenti di seggio, il 100% di quelli nominati per i cosiddetti seggi Covid, cioè quello ospedaliero del Policlinico e i tre mobili che andranno in giro a raccogliere il voto delle persone in quarantena. Nessuno si è reso disponibile, sono stati sostituiti con 15 volontari della protezione civile. Intanto si è chiusa la campagna referendaria, ieri l’ultima iniziativa del fronte del No a Milano, intitolata «Fermiamo il populismo, la democrazia non si taglia». Sul palco, tra gli altri, Bonino, Calenda, Gori e Cottarelli. E l’Autorità garante per le comunicazioni ha bacchettato la Rai, La7 e Sky per uno squilibrio registrato nella rappresentazione delle ragioni del Sì e del No. L’Agcom ha chiesto alle tre emittenti di procedere a «una immediata e significativa inversione di tendenza, continuando ad assicurare adeguati spazi informativi e a dare voce in maniera equilibrata alle due opzioni di voto».
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