Una diffida all'Eaut a non riempire la diga di Montedoglio sopra i 90 milioni di metri cubi
E' stata inviata dal comitato E45 punto 2 insieme ai Gilet Arancioni
Informiamo che il movimento gilet Arancioni di Umbria e Toscana con i rispettivi segretari, Gianluca Cirignoni e Claudio Mattina, insieme al comitato E45 Punto 2 ha inviato ufficialmente all’Eaut (Ente Acque Umbre Toscane che gestisce la diga di Montedoglio) una diffida a non riempire, per motivi di sicurezza, oltre i 90 milioni di metri cubi di acqua l’invaso. La diffida, motivata e firmata anche da comuni cittadini, è stata inviata per conoscenza anche alle Prefetture di Perugia e Arezzo e sarà inoltrata nei prossimi giorni anche alle Procure della Repubblica dei due capoluoghi di Provincia e alle Assemblee legislative di Umbria e Toscana. Inoltre, ei giorni scorsi i gilet arancioni Umbri e Toscani condotti dai rispettivi segretari hanno manifestato, insieme ad alcuni componenti del comitato E45 Punto 2 davanti all’ingresso della Diga di Montedoglio per la sicurezza delle centinaia di migliaia di persone che abitano immediatamente a valle di questo colosso fragile, insicuro come testimoniato dal crollo del 2010 con conseguente inondazione di ampie zone della Valtiberina Umbra e Toscana ma anche dalle insistenti e molteplici voci di popolo che, numerose diversificate e convergenti, raccontano di ruberie e malaffare perpetrati durante la realizzazione dell’invaso (sesta diga italiana per volume e grandezza) che trovano anche riscontro nella perizia per la Procura di Arezzo che parla espressamente di errori di calcolo, mancate prove di impermeabilità, stabilita, uso di materiali scadenti e non conformi ai capitolati. I manifestanti, durante il pacifico flash mob, hanno mostrato un cartellone con la scritta “NO AD UN ALTRO VAJONT” che poi hanno attaccato ai cancelli d’ingresso della diga consapevoli che un disastro a Montedoglio avrebbe conseguenze mille volte peggiori della terribile tragedia del Vajont; conseguenze che comporterebbero la distruzione pressoché totale della Valtiberina Toscana e Umbra con conseguenze tragiche e distruttive lungo tutto l’asse del Tevere fino a Roma compresa. Per di più il recente rapporto sulle grandi dighe (323/2020) realizzato a Luglio 2020 dall’Istituto Superiore Prevenzione Rischi Ambientali (ISPRA) classifica la diga di Montedoglio come invaso tra quelli più a rischio: innanzitutto perché realizzato sopra una faglia tettonica attiva. Invitiamo i cittadini ad unirsi a noi in questa civile pacifica e determinata battaglia per la sicurezza, ricordando loro che possono e devono firmare la nostra petizione che in pochi giorni, ha già raccolto centinaia di firme messe nero su bianco da altrettanti mani di cittadini preoccupati e gelosi della propria sicurezza e libertà”.
Movimento Gilet Arancioni e comitato E45 Punto 2
Commenta per primo.