Pd "fuori controllo" a Città di Castello: il sindaco Bacchetta minaccia le dimissioni
Spettacolo poco edificante del Partito Democratico nell'ultimo consiglio comunale
Acque molto agitate all'interno del Pd di Città di Castello che fa traballare la maggioranza che sostiene Luciano Bacchetta, impegnato nell’ultimo rush di legislatura visto che a Città di Castello si voterà per il rinnovo della massima assise cittadina la prossima primavera. Martedì 29 settembre di buon mattino pontieri al lavoro, dopo lo spettacolo poco edificante andato in scena durante il consiglio comunale di lunedì, concluso con un rinvio carico di tensioni. I cambi di casacca e, soprattutto, le quattro assenze in seno al Pd non sono passate inosservate. E se il segretario comunale piddino Mauro Mariangeli ha rinviato ogni sua presa di posizione dopo un confronto con gli organismi di partito e i rappresentanti nell’amministrazione comunale, in molti si sono sobbarcati incontri e vertici improvvisati per scongiurare le dimissioni del primo cittadino Luciano Bacchetta, che durante l’assise cittadina non l’ha mandato a dire: “Se non fossero casuali le assenze dei quattro Pd, mi dimetterei”. Nel 2016 la maggioranza era composta da 8 consiglieri del Pd, 6 del Psi e 1 de La Sinistra, oltre che chiaramente il sindaco eletto al primo turno Luciano Bacchetta con il 53,17% dei consensi. Le minoranze vedevano la Lega con 2, Tiferno Insieme 2, Castello Cambia 2, 1 Fratelli d’Italia, 1 Forza Italia e 1 M5S. Oggi il Pd è sceso a 5, il Psi è fermo a 6 come invariata è la rappresentanza de La Sinistra. Nel contempo è nato il gruppo misto di maggioranza con tre consiglieri ex Pd: Zucchini, Domenichini e il neo entrato Massetti. Tornando all’attualità di lunedì 28 va registrata la decisione del consigliere Vittorio Massetti di uscire dal gruppo consiliare del Pd, ma di restare iscritto. Il segretario comunale Mauro Mariangeli ha fatto notare che da “statuto un iscritto al partito non può rimanere iscritto e passare a un gruppo diverso nelle istituzioni".
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