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Città di Castello: dal Covid-19 al lascito Mariani: le comunicazioni in consiglio comunale

Nuova surroga nella Lega: anche Chiara Parlani si dimette

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Aperto dal vicepresidente Marco Gasperi, il consiglio comunale di Città di Castello riunito in presenza nella giornata di lunedì 26 ottobre 2020, ha parlato dell’emergenza COVID: il sindaco Luciano Bacchetta ha ricordato come “L’Umbria ha una percentuale di positivi molto alta, dobbiamo essere prudenti anche se le chiusure del DPCM non servono a molto a mio avviso se non penalizzare ulteriormente categorie già colpite dal lock down. Gli ospedali e la sanità vanno potenziati con un lavoro omogeneo. Città di Castello ha lavorato nell’interesse regionale e la stessa linea sarebbe auspicabile osservarla anche altrove. Pantalla e Spoleto non hanno un ricoverato COVID pur in presenza di un numero molto alto di positivi. Prescindiamo dai campanili che non servono. Il distretto ASL 1 ci ha chiesto di utilizzare strutture comunali per poter svolgere alcune funzioni. In particolare Le Logge Bufalini. In comune abbiamo due dipendenti positivi, sono state attivate le procedure compresa la sanificazione. Le norme vengono rispettate e bisogna avere pazienza sperando che questo periodo passi ma finchè non ci sarà il vaccino, saremo in emergenza. Dobbiamo garantire la continuità amministrativa e politica”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto “tutti siamo consapevoli del momento. Tutti abbiamo conoscenti e parenti toccati dal virus. Per rispetto alle categorie che chiudono alle 18.00 chiedo di interrompere le altre attività e chiedo che si facciano i consigli in streaming anche per motivi igienico-sanitari. Chiedo al sindaco di introdurre misure più restrittive nelle scuole e invitare i cittadini sopra i 65 anni stiamo in casa”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha detto: “La sicurezza nelle scuole si garantisce in tanti modi; la decisione della Regione di fare i tamponi solo ai sintomatici rende tutto più difficile specialmente nelle scuole. Questa scelta viene definita da irresponsabile da alcuni virologi. Il tracciamento salta. Ma la Regione dice che lo sforzo è commisurato a strutture e risorse umane. Almeno i test rapidi salivari nelle farmacie. Trasporti scolastici: vanno potenziati perché altrimenti rischiamo la chiusura definitiva”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, è intervenuto sull’interpellanza presentata dal consigliere regionale Michele Bettarelli rispetto alla destinazione finanziaria del Lascito Mariani, trasferito di recente dal consiglio comunale alla ASL 1,  per dire che “il problema dell’ex ospedale nasce da lontano, prima con la Giunta si sinistra come utilizzo ed ora con la Giunta Tesei sul progetto di riutilizzo casa della Salute. Che cosa vuole fare la Giunta?”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto, ha detto “Manca. Non si parla di sconfitta politica per una comunità che vuole recuperare il suo ospedale ma di tutta la comunità, Noi abbiamo cercato di recuperare la struttura e realizzare la Casa della Salute. Qualora la destinazione non sia confermata dalla Regione, ci dovremmo porre che cosa fare di quel contenitore”. Mirco Pescari, capogruppo del Pd, ha detto: “L’ospedale vecchio non sta in capo al successo dell’Amministrazione ma a questa città. Se Tiferno Insieme trasformassero l’interpellanza in ordine del giorno, siamo disponibili a sottoscriverlo, perché dobbiamo trovare la strada più idonea a risolvere i problemi della collettività non a fare i goals. Morini dovrebbe chiedere alla Tesei perché ha chiuso tutto, qualcuno glielo avrà suggerito. Dopo quello che abbiamo passato a marzo e quello che stiamo passando adesso, è incomprensibile che ancora possa riunirsi solo in presenza. Il comune si doti di una piattaforma con il sistema di voto per riunirsi on line”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto, ha detto: “Sui consigli chi vuole venire in presenza viene e chi non vuole segue da casa. Spesso non funziona, non si sente, si perde di credibilità. Mi auguro che questo consiglio si parli dei miei documenti”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, è intervenuto per dire: “Lascerei da parte la polemica sul lascito Mariani. La nuova ondata di pandemia ci ha cambiato la vita. Sul vecchio ospedale non ci siamo dimenticati, sapevamo delle sue criticità, oggi il clima è cambiato e la Regione non prevede impegni sull’ex ospedale, penalizzando tutta l’Alta Valle del Tevere. Assistiamo inermi al rischio crollo del tetto. La Regione deve metterlo in sicurezza. Preoccupiamoci del COVID; abbiamo il più alto rapporto tra positivi e popolazione. La sanità è in mano alla Regione e non al governo centrale: l’ospedale da campo, il personale, il potenziamento delle terapie intensive dove sono? Il sindaco in prima persona fa di tutto per avere ogni cosa sotto controllo e una cosa che solo lui sa fare perché l’Umbria mantenga la qualità sanitaria che ha sempre avuto”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, si è detto d’accordo a trasformare l’atto in ordine del giorno nel quale il sindaco chieda alla Regione di mettere in sicurezza l’ospedale. Vogliamo risolvere i problemi ma la posizione politica non cambia”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Qui si richiama alla responsabilità ma in spregio ai regolamenti chiunque ha preso la parola. Stasera si è parlato di tutto dal lasciato Mariani alla città della Salute che al vecchio ospedale è una cosa finita, lo dice il protocollo che il sindaco ha firmato, dove non c’è nessun nesso. Sulla messa in sicurezza è un altro discorso. Dieci anni fa con tre o quattro milioni si metteva a posto ora ce ne vogliono sedici. Dove era chi protesta ora? Non avete fatto niente. Le terapia intensiva sono aumentate dal 30%, se l’ospedale da campo è stato aggiudicato ieri dovete chiedere ad Arcuri. Noi siamo volontari, non è un obbligo. Non manchiamo di rispetto ai ristoratori se stiamo qua a gratis e se c’è qualche rischio è una scelta. Non condivido una politica che non da diritto di vivere e di andare a scuola ai giovani o all’economia”. Nella replica il sindaco ha detto: “Il consiglio spesso rischia di perdere il senso della misura. Le comunicazioni assorboni tutti i lavori o quasi. Replico a interventi in cui si mischia tutto. Il lascito Mariani e il vecchio ospedale non c’entra niente. Nei nostri progetti c’è il Centro Alzheimer e la Citta della Salute che noi abbiamo detto dovrebbe andare all’ex ospedale. La città della Salute la Regione la deve fare ma non è detto all’ex ospedale, che dovrà dire che cosa ne vuole fare. Ma deve concordare con il comune l’utilizzo del Lascito Mariani. Ma oggi al centro delle preoccupazioni e dello sforzo c’è il Covid, altrimenti avevamo già concordato il tavolo per andare all’utilizzo delle risorse del Lascito. Se la Regione in corso d’opera ci dice che la Città della Salute si fa altrove è una loro scelta e torneremo a porre il problema del vecchio ospedale. Potrei fare un’ordinanza di messa in sicurezza ma non voglio fare un dispetto alla Regione perché è di destra. Ci sono dei ritardi nell’ospedale annosi ma dobbiamo distinguere”.

All’unanimità il consiglio comunale di Città di Castello nella seduta di ,ieri lunedì 26 ottobre 2020, ha approvato la surroga del consigliere della Lega Federico Galizi con Chiara Parlani che è intervenuta ringraziando “i cittadini per la la fiducia a me e alla Lega Nord. Ma per motivi personali e lavorativi non potrei garantire una presenza costante anche se si tratta di pochi mesi e non potrei assolvere al compito affidatomi. Quindi, in accordo con la Lega, ritengo opportuno rassegnare le mie dimissioni, lasciando il posto ad un altro militante che meglio di me potrà seguire i lavori del consiglio”.

 

 

Redazione
© Riproduzione riservata
27/10/2020 14:29:12


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