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L’autopsia di Maradona: “Edema polmonare e insufficienza cardiaca”

Il suo medico attacca: “Non lo hanno curato come si deve”

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I risultati preliminari dell'autopsia sul corpo di Diego Armando Maradona parlano, secondo quanto riporta il Clarin, che la causa della morte è stata «insufficienza cardiaca acuta, in un paziente con cardiomiopatia dilatativa». Inoltre si osserva che l'insufficienza è stata generata da «edema polmonare acuto». Il procuratore generale di San Isidro, John Broyard, aveva avanzato dopo i primi test che «non si erano notati segni violenza». L'autopsia è stata eseguita tra le 19:30 e le 22:00 all'ospedale San Fernando. La famiglia di Diego aveva chiesto agli esperti di non entrare con i cellulari per timore che qualcuno scattasse foto e le diffondesse sui social. L'ultima persona a vedere vivo Maradona è stato suo nipote, Jonatan Espósito (figlio di María Rosa, "Mary", la sorella di Diego), alle 23 di martedì, prima di addormentarsi, secondo una dichiarazione rilasciata dall'ufficio del procuratore generale.

L’attacco del suo medico
Alfredo Cahe, storico medico personale di Diego Maradona, ha criticato senza mezzi termini le ultime decisioni prese dalla clinica dove era ricoverato il campione, sostenendo che «non è stato curato come si sarebbe dovuto fare». «Non solo Diego avrebbe dovuto restare nella clinica (dove era stato operato) - ha detto, intervistato da Telefé - , in un’area atrezzata e con il giusto sostegno medico e non nella casa dove è morto. Serviva un’assistenza simile a quella che era a sua disposizione quando lo portammo a Cuba». In passato Cahe ha vissuto momenti molti difficili accanto a Maradona, quando era sofferente ed in crisi fisica e conosce bene le dinamiche del più grande campione della storia del calcio. «Nella sua stanza - ha aggiunto - avrebbe dovuto essere sempre presente un medico», ma così non è stato, al punto che a suo avviso il decesso è avvenuto «in una maniera insolita».

«Troppa fretta nell’operarlo»
Nell'intervista Cahe ha anche criticato il modo in cui è stato realizzato l'intervento per l'ematoma subdurale nella Clinica di Olivos, lo scorso 4 novembre. «L'esame cardiovascolare - ha indicato - non è stato realizzato in forma completa. Diego non ha avuto la necessaria protezione. Non ho capito perché c’è stata tanta urgenza di operarlo. Mi sono rimasti molti dubbi. Non c'era bisogno di realizzare l'intervento chirurgico così in fretta».

«Da giorni era depresso»

Infine Cahe ha rivelato che negli ultimi giorni Maradona viveva in un profondo stato di depressione. «Diego era molto triste - ha detto - e il suo psicologo mi ha chiamato per dirmi che il morale dell'ex calciatore era a terra. Una donna vicina a lui - ha concluso - mi ha riferito che si sentiva profondamente angustiato, depresso, e che sosteneva che 'non gli restava nulla da fare nella vita».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
26/11/2020 14:11:26


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