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Mondo Politica: intervista a Guido Guerrini

"Molti civici pronti di nuovo a rappresentare i cittadini di Sansepolcro"

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Protagonista della scena politica da quando a soli 19 anni era stato eletto consigliere comunale, ha lasciato in questi ultimi tempi ma rimane ancora il punto di riferimento principale della sinistra di Sansepolcro. Guido Guerrini, leader di Rifondazione Comunista, è stato anche presidente del consiglio comunale biturgense dal 2004 al febbraio 2006, nella breve parentesi del sindaco Alessio Ugolini, poi candidato sindaco nel 2006 e comunque consigliere comunale sempre battagliero, che ha lasciato il posto ad Alessio Antonelli dopo aver appoggiato il sindaco Mauro Cornioli. 

Guerrini, le ultime vicende che hanno caratterizzato la maggioranza a Sansepolcro stanno a dimostrare che questa alleanza civica è oramai arrivata al capolinea?

“Le dinamiche interne a una delle tre forze civiche che compongono la maggioranza che sostiene Mauro Cornioli non sono per forza sintomo di problemi più vasti. Nella campagna elettorale 2016, quasi tutti gli avversari sottolineavano le persone come Marzi e Guerrini, ma soprattutto le loro storie personali, non potessero convivere in un unico progetto politico e che se Cornioli avesse vinto di certo non avrebbe governato cinque anni. Sbagliavano e lo dimostra il fatto che questa amministrazione arriverà alla scadenza del mandato e tutto sommato le problematiche interne che di volta in volta sono state affrontate non sono mai state figlie di problemi per contrapposizioni tra sensibilità politiche di differente sensibilità ideologica. L’eterogenea squadra di Cornioli è stata spesso attaccata da tutte e quattro le forze di opposizione con accuse che di volta in volta andavano dall’essere troppo di destra o troppo di sinistra. Non credo che coloro che hanno fatto parte di questa esperienza civica siano tutti pronti ad imbarcarsi in progetti che facciano riferimento al quadro politico nazionale, altrimenti lo potevano fare già in precedenza. Forse non rivedremo le stesse esatte dinamiche di cinque anni fa ma penso che qualcosa di civico ci sarà anche nel 2021”.

In cosa è mancata l’amministrazione Cornioli, sulla quale in molti avevano riposto le speranze?

“Di sicuro, dopo le imbarazzanti amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra del recente passato, molti hanno scelto la strada civica convinti di un salto di qualità che chi ha governato in precedenza non aveva portato. Al gruppo Cornioli, di cui per due anni ho fatto parte come semplice consigliere comunale, è mancato sicuramente un pizzico di esperienza e forse anche dei seri partiti alle spalle che aiutassero a crescere politicamente nel metodo e nella discussione interna, oltre che contribuire a mantenere un contatto con la cittadinanza. E’ stata certamente un’amministrazione molto schiacciata su iniziative individuali del sindaco e degli assessori e nella quale i consiglieri comunali di maggioranza, molti dei quali senza alcuna esperienza politica in precedenza, hanno cominciato a recitare un ruolo solo in un momento successivo. Da non sottovalutare anche le difficoltà avute tra amministrazione e macchina comunale, in particolar modo non esito nel definire sbagliata la conferma e la individuazione dei precedenti segretari comunali, che non hanno sicuramente aiutato a semplificare scelte e procedure. A volte mi è sembrato che buone idee si perdessero per mesi tra un ufficio e l’altro, senza che gli input della politica fossero ascoltati dai vari tecnici. Questo in quasi tutti i settori di competenza comunale. Su questo tipo di problematiche c’è stata purtroppo massima continuità con le amministrazioni precedenti. Un altro peccato di esperienza è stato quello di destinare alla prima parte del quinquennio amministrativo grandissima energia, presenza e rapporto diretto con i cittadini, cosa che invece è venuta a mancare, complice anche il Covid, negli ultimi mesi. Complessivamente ritengo che per la città questa esperienza politica non sia stata negativa: l’essere fuori dagli schemi ha permesso anche la possibilità di inventarsi strade senza rispondere ad diktat dall’alto. Tutte le altre forze di opposizione, anche alcuni singoli appartenenti al 5 Stelle, hanno avuto modo di governare Sansepolcro negli ultimi quindici anni e ritengo l’amministrazione uscente non sicuramente la peggiore tra quelle che si sono susseguite in precedenza. In ogni caso, questo quinquennio civico può essere servito ad accumulare esperienza per tutti coloro che, in maggioranza o nelle opposizioni, si candideranno di nuovo a rappresentare i cittadini di Sansepolcro”.

Elezioni regionali: si aspettava un sorpasso del centrodestra in tutti i Comuni della Valtiberina?

“Sì, in Valtiberina e in tutte le realtà periferiche della regione. E’ un processo in atto da tempo e ha una sua logica e chi governa la Toscana non ha neppure fatto molto per fermarlo; anzi, ha continuato a portare avanti tagli e depotenziamenti di aree come la Valtiberina. Non ho mai creduto al testa a testa tra Giani e la Ceccardi: le persone con cui ho parlato prima delle elezioni sanno bene che ho sempre sostenuto che il distacco fra i due principali candidati sarebbe stato vicino ai dieci punti. Il cercare di tenere viva la partita serviva sia al centrosinistra che al centrodestra per polarizzare un voto trasformando in bandiere per tifoserie due pessimi candidati”.

La sinistra, intesa come area politica: c’è chi sostiene che oramai i suoi ideali siano superati. E perchè anche alle ultime regionali si è registrata una frammentazione fra le varie forze, quando invece se fosse stata unita avrebbe potuto raggiungere una buona percentuale?

“Gli ideali storici della sinistra non sono affatto superati; anzi, mai come in questo momento vi sarebbe bisogno di rinverdirli con forza. Alcune battaglie sono entrate a far parte dei programmi di più di una forza politica. La frammentazione a sinistra è ormai in atto da molti anni e sarebbe necessario una pur difficile ricomposizione almeno su tematiche importanti come il lavoro, i servizi pubblici, la scuola e la sanità. Sansepolcro, da questo punto di vista, rappresenta un’isola felicissima. Non c’è mai stata frammentazione nata da coloro che si trovano a sinistra del Partito Democratico e tutti i soggetti politici nati dalle scissioni interne al Pd hanno avuto vita breve come forma politica organizzata e senza mai superare una tornata amministrativa. Rifondazione Comunista è tra le poche forze politiche di Sansepolcro ad essere sempre riuscita ad eleggere esponenti della propria comunità politica in consiglio comunale in tutte le elezioni dal 1995 ad oggi. Un altro curioso record è che Sansepolcro è forse l’unico Comune italiano dove dal dopoguerra ad oggi è sempre stato eletto in consiglio comunale almeno un consigliere comunista. Credo che sia interessante lavorare nella direzione di confermare questa anomalia locale soprattutto nel 2021, anno che ricorda il centenario della nascita del Partito Comunista d’Italia!”.

Cosa prevede per le prossime amministrative a Sansepolcro: si tornerà al bipolarismo?

“A Sansepolcro il bipolarismo non è mai esistito. Anche nell’unica occasione in cui si presentarono solo due candidati a Sindaco (Ugolini-Polcri 2004), entrambe le coalizioni erano due bombe ad orologeria pronte ad esplodere a causa di forzate aggregazioni tra persone e partiti. Il sistema elettorale premia le coalizioni che spesso si rilevano una mera somma di partiti e movimenti molto diverse tra loro sia dal punto di vista politico, per personalismi o rancori del passato. Credo che ancora una volta Sansepolcro regalerà un quadro politico ben diverso dagli scenari nazionali”.

Anche per questioni di carattere “logistico”, Guido Guerrini ritiene di aver concluso il proprio impegno in politica?

“Un anno fa avrei risposto a questa domanda con un sì deciso, almeno per quanto riguardo l’impegno politico amministrativo. Il Covid ha cambiato completamente il modo di vivere la politica, costringendo tutti a fare riunioni e incontri, usando le moderne tecnologie limitando molto la presenza fisica. Questo significa che mai come quest’anno mi sia capitato di partecipare a riunioni di Rifondazione o a quelle della lista civica Insieme-Possiamo nonostante fossi a 4mila chilometri da Sansepolcro. Nel 2018 mi dimisi da consigliere comunale anche per la difficoltà che avevo nel partecipare alle riunioni in presenza, scelta che oggi di fatto non sarebbe stata più necessaria. Basti pensare che molti organismi istituzionali come giunta o consiglio si riuniscono in videoconferenza sempre più spesso e utilizzeranno questa modalità anche nel post-Covid. Altre forze politiche della “virtualità” hanno fatto quasi un dogma. Personalmente, resto convinto del fatto che il legame con la gente che si rappresenta non possa avvenire via skype e che il vivere la città serva molto a chi deve rappresentare le istanze dei cittadini. Al momento vivo in Russia, ma le dinamiche della mia vita lavorativa potrebbero riportarmi a Sansepolcro come farmi finire in un altra parte del mondo. Il Borgo rimane comunque una parte importante di me e nonostante la lontananza continuerò a sostenere i miei compagni di partito con i quali ho condiviso quasi trent’anni di lotte politiche”.

Redazione
© Riproduzione riservata
02/12/2020 09:21:51


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